giovedì 10 febbraio 2011

"La questione morale" di Roberta De Monticelli

Da Guicciardini a Corona.. l'accostamento potrà apparir ai più quasi sacrilego eppure si palesa necessario e logico nel discorso che Roberta De Monticelli propone al lettore nel suo brillante saggio 'La questione morale'. Ovvero 'la questione del possibile rinnovamento dei nostri mores, delle nostre abitudini quotidiane'. Cosa c'entra Guicciardini.. semplice c'è una sorta di tipicità tutta italiana che ci spinge ad esser quello che oggi siamo: vacui, proni al potere, indifferenti se non al proprio tornaconto, etc. ovvero 'non formati', non 'adulti', 'non-individui'. Il grande De Sanctis ha scitto: “Il dio del Guicciardini è il suo particolare. Tutti gli ideali scompaiono. Ogni vincolo religioso, morale, politico, che tiene insieme un popolo, è spezzato. Non rimane sulla scena del mondo che l'individuo. Ciascuno per sé, verso e contro tutti. Questo non è più corruzione, contro la quale si gridi: è saviezza, è dottrina predicata e inculcata, è l'arte della vita”. Qualche secolo più tardi meno proisacamente il sopracitato fotografo mira spudoratamente al denaro, al potere, paventando l'impunità dell'apparenza, di quel che sbattuto in faccia al mondo non può macchiarsi di menzogna, crimine. Per questo il popolo italiano 'non semplicemente subisce, ma promuove e sostiene un potere che volta il mondo a beneficio suo senza alcuna dissimulazione e lo sostiene proprio per questo, in una comune volontà di partecipazione a questo beneficio'. Cosa fare? Bisogna diventare 'moralmente adulti'.. 'prendendo posizione rispetto all'ethos della comunità in cui si è cresciuti, o ad aspetti di esso. uesta capacità di autenticare o no un ethos a seconda che sia o no fonte di vita autentica per noi è la nostra autonomia morale'. Insomma bisogna diventar grandi, responsabili, coraggiosi.. e in fretta (aggiungiamo noi).

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