venerdì 14 gennaio 2011

"Sognando Jane Austen a Baghdad" di Bee Rowlatt e May Witwit

May insegna letteratura inglese all'università di Baghdad.
Bee è una giornalista inglese con tre bimbe e un marito spesso lontano.
Le due donne sembrano avere poco o nulla in comune, ma Bee scrive una mail a May per un suo servizio chiedendole di raccontare della sua vita a Baghdad, May risponderà.. e da quel giorno le due donne si scriveranno di continuo, per raccontare l'una all'altra le proprie giornate, i propri interessi, le scaramucce in famiglia. E non solo..
Perché Bee è una donna che può fare quello che vuole, uscire da sola, fare shopping con le amiche, vedersi con un collega, tutto quello che può sembrare normale, quotidiano.. ovvio.
May invece vive il dramma di un paese in guerra, dove la morte è una presenza inquietante. Dove tutto è razionato, dove non sono assicurati i diritti inviolabili della persona, dove manca l'acqua, la costante erogazione dell'energia elettrica, dove si soffre il freddo come il caldo, la fame.. dove la dignità viene quotidianamente calpestata, dove la vita degli uomini ha perso di valore. Un mosaico di tribù incapaci di coesistere pacificamente dopo l'avvento della "democrazia" americana. Odio, razzie, violenze gratuite, vendette, corpi trucidati per le strade, attacchi terrostici, miliziani assettati di sangue. Un mondo di orrore che si ripete ogni giorno e che pure non impedisce a May di conservare la lucidità e, dopo l'amicizia di Bee, la speranza di poter sfuggire all'inevitabile crollo fisico e mentale e rientrare in Inghilterra dove aveva studiato e vissuto da ragazza. Ma il cammino per lasciare l'Iraq è costellato da così tante tribolazioni da esserne annientati. Ad illuminare il cammino verso la salvezza c'è il quotidiano racconto di Bee, le figliolette, la quantità sfrontata di dolci che Bee sforna, la famiglia e mille piccoli segreti sfumati nella complicità di due donne coraggiose, convinte che raccontare delle eroine della Austen a un mucchio di ragazze irachene dal destino segnato e i sogni infranti possa servire a instillare loro il desiderio di libertà... e quindi sostenere l'ultimo anelito di vita.
Una storia vera che serve a riportare tutti con i piedi per terra.

Nessun commento:

Posta un commento