sabato 14 agosto 2010

Poker improbabile di libri: Steel, Keats, Vasta, Pascale!

Complici assolati pomeriggi estivi e il cincischiare sonnolento passo con nonchalance da un improbabile libro di Danielle Steel -omaggio di una delle tante librerie che frequento- che pare essere tra le più vendute e osannate scrittrici americane -immagino, da salotto televisivo- dal titolo 'Una grazia infinita', in breve: storia di un gruppo di sopravvissuti ad un terremoto a San Francisco -una suora, una giovane cantante, un fotoreporter ex alcolizzato e l'organizzatrice di una serata benefica che danno e si danno una mano trovandosi toccati dalla grazia divina nelle ore del post terremoto!- allo struggente romanticismo delle parole dedicate da Keats all'amata Fanny Brawne nella raccolta 'Leggiadra stella' per i tipi di Archinto. Non fosse che per l'effetto del sole dubito che le due letture avrebbero mai avuto occasione di sfiorarsi.. e poi nemmeno a distanza di 24 ore ecco lo 'Spaesamento' di Giorgio Vasta, viaggio nella sua Palermo a caccia di segnali per spiegare l'Italia di oggi -lettura che va detto a discapito di alcune buone recensioni lascia parecchio 'spaesato' e annichilito il lettore- al più corposo e ruvido 'Qui dobbiamo fare qualcosa' di Antonio Pascale, un pugno nello stomaco a certa ingenuità tutta taliana nel prender per oro colato le informazioni di una parte dei media, veicolata da nuovi pseudo guri quali Grillo o Petrini (per citarne un paio) certi di possedere l'unica verità su temi quali nucleare, energie alternative, agricoltura biologica, etc. tanto cari alla nuova sinistra tutta new age e nuove omologazioni culturali 'al ribasso'. Un libro che spinge a riflettere!

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