domenica 3 febbraio 2013

"Wok" di Francesco Carofiglio

"Ci sono domande, tante, che non avranno una risposta. C'è una vita intera che, nonostante tutto, non riesco a vedere sotto una brutta luce. Mi sento un ragazzo ottimista, mi sembra che il mondo sia pieno di cose da fare e qualche cosa troverò".
Una storia minima con un sentire universale. Ecco 'Wok'.
Un adolescente consapevolmente in fuga dal presente, il vuoto della morte della madre da riempire, giustificare, accettare. Il passato sconosciuto, celato sull'assenza imperfetta del padre, e ancora il futuro da preparare. 
Wok, ovvero.. "so fare queste cose: montare e smontare un computer, smanettare in rete, correre veloce, cucinare il pollo al chili, fare scrocchiare tutte le nocche delle mani e dei piedi, dire le parole al contrario, mangiare senza fare rumore, stare fermo e ascoltare, leggere un mucchio di roba, camminare sull'asse di equilibrio, prendere al volo gli snickers, far sparire tra le mani una monetina da dieci cent, cucinare le uova al bacon, affettare il salame a fette sottilissime, giocare a scacchi, colpire un barattolo con un sasso a dieci metri di distanza, trattenere le lacrime, trattenere le risate, guidare".
Wok e il suo viaggio. 
Wok e le lacrime perdute nel deserto. 
Wok e il senso di irreparabile da cancellare. 
Wok e l'ostinazione a dare forma a un sogno, la felicità, quel sentirsi normale a dispetto di un padre scomparso chissà dove, di una madre malata, problematica, ma sempre presente, di un nonno fuggito in un mondo di silenzi e assenze. Ma dove sta davvero la normalità?
Wok e l'inaspettato regalo di Zoe. L'amicizia, l'amore, il sesso.
Wok e la fuga dalle paure, dal mostro cattivo della rabbia che coglie chi resta, chi sopravvive e vorrebbe essere altrove, un mostro che si fa di carne e ossa per spingerlo ad una reazione, alla follia dell'agire contro ogni logica, al coraggio del vivere, al perdonarsi silenzi per riscattare la propria anima e diventare adulti, responsabili, più di quanto sin da bambino non si sia già stati, declinando saperi, accantonando gioco e spensieratezza.
"Non so come spiegarti ma a volte devi aspettarti un disastro per accorgerti di alcune cose".
Wok compie un viaggio in se stesso, benché reale, che chiunque compie almeno una volta nella vita, messo di fronte a una difficoltà, a una perdita, ad un cambiamento; e ne emerge con nuove domande ma anche con risposte salvifiche, con la conferma di quell'atteggiamento positivo che ha sin dall'infanzia.
"Ma i pezzi di dolore lentamente si staccano, come croste secche, e diventano foglie. E prendono il volo". Il dolore, piano piano scivola via.
Poco più di cento pagine bastano all'autore per dirci di Wok e renderlo prossimo al lettore. In un viaggio per l'America redenta di deserti, motel e loschi figuri, il cuore di un ragazzino batte veloce verso la libertà: "..la vita te la devi godere, senza pensare a quello che viene dopo, a quello che sarà. Rimuginando sui giorni che verranno, e tutto il resto".

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