domenica 10 febbraio 2013

"Con te fino alla fine del mondo" di Nicolas Barreau

"..alla fine del mondo" li mi troverai. 
Così le parole dell'ultima lettera d'amore recapitata dalla Principessa al Duca.
Una donna scrive lettere d'amore ad un uomo. Sembra un gioco, una scommessa, un invito a svelare l'identità della sconosciuta corteggiatrice ma c'è di più.
Il Duca è Jean-Luc Champollion, un gallerista parigino, circondato da tante donne. 
Affascinante, amante del bello, circondato da amici, apprezzato nel suo lavoro. 
Testa tra le nuvole, sorriso sornione, il suo dalmata Cézanne accanto per le vie della città. Una joie de vivre che si consuma nella notte.
La Principessa è la sconosciuta che l'ha sfiorato più volte, una presenza silente di cui lui mai si è accorto e che pure mira a conquistare il suo cuore, ad essere presenza non passaggio nella sua vita.
Una sfida di parole per accendere la fantasia ma non solo, per rendere evidente quel che manca a Jean-luc, preso dai ritmi frenetici del quotidiano, disilluso in fatto di sentimenti: l'amore.
Ma è poi vero che non riconosciamo l'amore persino quando è accanto a noi?
Forse.. ma "quel bacio sognato come nessun altro, quel bacio preparato da così tanto tempo, quel bacio più bello di ogni altro bacio sembrava non voler finire. Era perfetto. Finalmente il Duca aveva trovato la sua Principessa".
 
Poco originale, il secondo romanzo di Barreau si perde nel solito, una moltitudine di personaggi che ruotano intorno alla vita del protagonista, disincantato sull'amore, forse per esser stato respinto, poco più che ragazzino imberbe da una compagna di scuola, per via di una sdolcinata lettera d'amore. Chi di colpo ferisce di spada perisce, verrebbe da dire. In realtà, l'autore poco racconta di Jean-Luc, si perde nel tentativo di creare il clima, nel suo ostinarsi a descrivere Parigi: odori, umori, vini, cibi, luoghi, nemmeno si trattasse di una cartolina stereotipata buona forse oltreoceano.
Occasione mancata. Dell'amore leggiamo altrove.

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