sabato 23 febbraio 2013

"Bisbigli nella notte" di Giovannangelo Salvemini


"La poesia non è di chi la scrive ma di chi la fa propria".
Abbandonarsi alle parole è immediatezza, emozione. Affannarsi nell'interpretazione della poesia maschera l'esperienza, inquina il vissuto, che viene dall'abbandono alla lettura pertanto saltate a pie' mani la prefarazione del Nicassio, non me ne voglia, a tratti manierata e pretestuosa, e perdetevi tra le pagine del piccolo libro del Salvemini cercando la poesia che sembra parlare a voi, e voi soltanto, spingendovi a pensare, sognare ad occhi aperti, incuriosirvi.
Così in Pece nera o Lupo di mare, L'assurda immaginazione o La poesia è follia, Fate il tutto, vostro viatico del viaggio della parola stessa che scioglie la rima per smarrire la via.
Un tratto acerbo quello del Salvemini che pure squarcia il sipario di un quotidiano anestetizzano per liberare i sogni rivelando un potenziale di struggente emotività creativa.
E' lui che ritrovi negli ultimi versi di Justyna maria janiczak:
"Un'artista,
un sorriso,
uno sguardo.
Tutto questo
per una volta sola
nella vita"

A chi audacemente lascia per la prima volta i suoi versi al mondo l'augurio di sentirsi sempre e comunque un artista. E guardare alle cose e all'esperienze della vita con il sorriso e l'emozione, l'entusiasmo e la sconsideratezza della prima volta. Perché..
"questo,
è il bello della vita".

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