La settima onda. Quella che travolge. Che porta via. Inattesa.
Tra Emmi e
Leo un oceano di mezzo e un silenzio lungo mesi. Le centinaia di mail
scambiate inizialmente per un fraintendimento rivelano due anime
prossime, affini, incuriosite da ironia, equivoci, sfide fino alla
percezione di un sentimento a cui non si può dare nome.
Ma il tempo e'
illusione. Illusione di costringere la corrispondenza ad uno spazio
finito, le parole in fondo al cuore, ma non si può, non si deve.
Semplicemente... reclamano spazio.
Un incontro. Un'altro. E dietro le
parole nere su uno schemo bianco occhi in cui perdersi, mani che si
sfiorano, una voce che accarezza il cuore. Ma anche inquietudine..
perché si deve dar conto ad altre presenze, non solo fisiche, la
peggiore, l'ombra nel cuore: la paura di non farcela, di non essere
corrisposti, di essere soli nel 'per sempre' che serve a scrivere il
futuro, fino all'onda.. alla settima onda.. che travolge.. a cui
abbandonarsi.. felici di cogliere l'ardimento, il coraggio
nell'abbraccio dell'altro, spiaggiati su un territorio di felicità
semplice.
Di seguito la recensione della prima parte della storia di Leo ed Emmi, raccontata da Glattauer ne 'Le ho mai raccontato del vento del nord' http://lestanzedialba.blogspot.it/2012/07/le-ho-mai-raccontato-del-vento-del-nord.html
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