
Per questo Elsa ricaccerà indietro la verità sulla morte del marito, sul
vile atto delatorio che l'ha portato con altri innocenti in un campo di
sterminio. Proteggere le figlie, ridare loro un'apparenza di normalità,
inventarsi un lavoro dalla passione per il cucire, tornare ad abitare
la propria casa, ritrovare gli anziani genitori, il fratello, gli amati
nipoti, aggrapparsi con forza al quotidiano nei piccoli gesti.. sempre
ricordando l'amato, imponendosi di trattenere le lacrime, sostituirle
con le parole di lui e la vita riprende, in un paese che fatica
ad andare avanti, e che per farlo sedimenta diseguaglianze, affonda
nell'oblio.
Intorno la storia: le prime libere elezioni del dopoguerra, la nascita
dello stato di Israele, l'amnistia del '46 nel clima di pacificazione.
Elsa e le sue figlie, Milena e Dora. Sorelle così diverse tra loro. Forse era loro
mancato il "tempo di crescere piano come fa un tronco che pensa
lentamente" ma erano poi sbocciate alla vita. Milena persa nel suo
'lasciarsi scegliere' nell'amore, silenziosa, simile "a un tappo di sughero che galleggia su e giù sul corso dello stesso fiume"; Dora
decisa a buttarsi nella vita come nell'amore con impegno, pesata e
pensante al cospetto di un destino che torna a chiederle conto di una
felicità impossibile "noi due siamo degli infinitesimi granelli che
chissà perché la Storia ha voluto riacchiappare per la seconda volta"
dandole l'amore dell'unico uomo che non può stringere a sé senza rimorso, colpa, dolore.. perché figlio di chi ha condannato suo padre a morte.
E' tempo per Elsa e le sue figlie di ricordare, affrontare il dolore
tante volte negato, capire, perdonare, ritrovarsi, sostenersi.. e per
Dora riconoscere la strada da prendere per onorare suo padre, gli ebrei,
la memoria comune: "Ho capito che l'oblio e la negazione della tragedia di mio
padre vanno a spasso a braccetto, sono tutt'uno. La prossima mossa sarà
quella di dire che non è successo niente" "E cosa puoi fare tu contro
questo?" "Farò cose elementari, parlerò, scriverò se ne sarò capace. Ci
sarà altra gente che forse sente come me. La cercherò .."
Così la Levi con questo suo nuovo romanzo sul rischio che la notte
dell'oblio avvolga la shoah. Perché non si dimentichi quel che è accaduto
agli ebrei. E l'orrore di cui è stato capace l'uomo.
"Non si riesce ad essere lucidi con la mente quando il cuore non risponde".
La scrittura della Levi ha il pregio di calare nella Storia ufficiale
quella minima, romanzata, appunto di una famiglia ebrea, la scelta
dolorosa di una madre di negarsi giustizia per serbare intatto il
ricordo della persona amata, e crescere nella serenità non nel rancore le sue
figlie, non su 'quello che poteva essere' ma 'su quel che può essere' se
lo vogliamo.
Una scrittura che prende al cuore quella della Levi come
straordinarie sono le figure femminili che tratteggia.
I suoi racconti sono tra le occasioni migliori per combattere l'oblio. Una splendida lettura da consigliare.
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