domenica 6 novembre 2011

"Mr Gwyn" di Alessandro Baricco

Ci si può svegliare una mattina e d'istinto, con una determinazione che appare sconosciuta a se stessi, decidere di mollare il proprio lavoro e ricominciare.
Lo fa Jasper Gwin. Quarantenne scrittore piuttosto conosciuto. Lo fa stilando un elenco di cose che di lì a breve non farà più. Piccoli e grandi gesti, tra questi scrivere, pubblicare libri.
Difficile quando scrivere ha costituito per alcuni anni l'unico strumento di gioia, eppure Mr Gwin molla tutto e se ne va lontano, prima in un piccolo paese della Spagna poi per le vie di Londra cercando di riappropiarsi del proprio tempo; infine, incapace di rinunciare del tutto a quel gesto, trovando riscontro in qualcosa, qualcuno che possa dargli la stessa emozione.
Un pomeriggio di pioggia è la chiave della svolta. Mr Gwin trova riparo in una galleria d'arte e guardando alcune tele capisce di poter piegare la scrittura per fare ritratti, usando la parola al posto del pennello, scavando nel profondo dell'oggetto osservato per scattare la fotografia della sua anima, del suo essere più profondo, quell'Io interiore che va ascoltato, riconosciuto, assecondato.
Mr Gwin allestisce uno studio di posa dove accogliere i clienti nel corso di un rituale di osservazione lungo e particolare. Musica, luci soffuse che si spengono ad una data ora, un solo breve scambio di parole e lì per alcune ore ogni giorno l'uomo o la donna nudi attarversano gli spazi, siedono, riposano, dormono, gesticolano lasciando che Mr Gwin catturi l'istante della loro vita necessario ad elaborare una storia, la propria storia.
Affiancato da Rebecca, una giovane e pingue assistente, Mr Gwin soccomberà all'esperimento, peraltro riuscit0, fuggendo di lì a breve, dopo la morte dell'amico editor Tom e l'incontro con una giovane cliente ribelle e disattata. Scomparso nel nulla, Mr Gwin passerà il testimone a Rebecca incosapevole testimone di un dono straordinario: la consapevolezza di essere non "personaggi, ma storie", ognuno a suo modo unica.
La capacità di Baricco sta nel rendere perfette storie semplici, nel tratteggiare con un nitore altrove difficile da reperire, messaggi che altrimenti rischieremmo di non ascoltare: cosa siamo veramente? Quel che facciamo, per abitudine o passione? Quel che vorremmo fare, sogni o aspettative? O piuttosto siamo interpreti di una storia che racchiude tutto il nostro essere? Nudi -proprio come i clienti di Mr Gwin- al cospetto del presente, smessi i panni della consuetudine, dei pregiudizi, delle sovrastrutture, liberi di guardare e lasciarsi guardare, liberi di accettare quell'unico piccolo particolare che fa di noi la storia che il destino ci cuce addosso e che noi rifuggiamo fino a quando qualcuno la racconta, la ricorda. O ancora, più semplicemente, la vita, il nostro essere sta nel viaggio che facciamo per conoscerci, per venire alla luce agli occhi degli altri, anche lì una luce capace di illuminare solo noi un attimo prima che si spenga sospendendo su di noi il giudizio. Un breve ma intenso romanzo che si fa amare dal primo istante, nell'attimo stesso in cui ci imbatte in Mr Gwin e nelle sue bizzarrie.

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