domenica 13 novembre 2011

"Da dove viene il vento" di Mariolina Venezia

Da dove viene il vento.. recita una delle tante storie che il berbero Idir ricorda della sua infanzia; storie e speranze, di questo è intessuto il suo quotidiano di clandestino in fuga per una terra, l'Italia, che lo sfrutta, lo disprezza, lo isola così come non perdona "chi fa la scommessa sbagliata e se ne pente per il resto della sua vita, o chi inciampa un'altra volta sugli stessi passi".
E' il caso di Dora, che dopo vennt'anni ritrova il suo primo grande, doloroso e tormentato amore: Salvatore. Ancora una volta disposta a lasciarsi umiliare, scambiando per amore una sua personale dipendenza: "..ciò che incatena nella dipendenza affettiva è l'ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di farcela. Di riuscire prima o poi a farsi amare proprio da chi non vuole saperne di amarci o di amarci nel modo in cui noi pretendiamo".
Così lo stesso Salvatore, mai pago, mai sincero con se stesso, anche lui dipendente dalle forti emozioni, dalle droghe, dal rischio in borsa, da qualsiasi espediente prono a deviare il corso banale della sua esistenza, svuotato dal fallimento dei sogni a contatto con la realtà.
Di mezzo a queste storie, altre voci: dal passato.. quella di Colombo diretto verso un 'altrove' sconosciuto, dallo spazio quella di un astronauta russo impossibilitato a rientrare in un paese che non ha più idendità e che osserva con emozionata partecipazione lo scorrere del tempo, il mutare delle stagioni così come l'impatto dei sentimenti sull'agire umano.
Storie, vite, vissuti.. relazionarsi di esistenze, parole, emozioni che incidono nella carne il destino degli uomini: "la vita si evolve grazie all'errore. Nel Timeo di Platone due principi contrapposti governano l'universo: la ragione, Logos, e la Necessità, Ananché, chiamata anche Causa errante. La Ragione spiega l'uomo e l'universo, ma è la Necessità che li governa attraverso gli eventi causati dall'errore. Così l'uomo viene spinto al suo inevitabile errare esistenziale".
Un romanzo accattivante, un coro di voci che parla al cuore del lettore, storie possibili, inframmezzate da parole che bruciano addosso per l'urgenza che hanno di dire, essere, rappresentare.

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