lunedì 7 novembre 2011

"Il figlio" di Michel Rostain

"La morte ti spinge a dare un significato ai minimi dettagli. Sai bene che però non può mai essere il significato giusto, sono solo cattive fantasie, amarezza, rimpianti, dubbi, retrovisori distorti".
Lion.. febbre alta, dolori, le amorevoli cure di mamma e papà, piccoli rituali come sempre nel corso di una malattia, ma non è la solita influenza e Lion improvvisamente peggiora, il corpo ricoperto di lividi e la sensazione impalpabile che, portato via dai soccorritori, non tornerà mai più a casa.
Lion muore a ventuno anni, una mattina d'autunno.
Ma racconta.. accompagna per alcuni giorni i genitori, il padre tanto amato, nel complicato e incerto percorso di elaborazione del lutto. In mezzo a tanti ma, troppi se, qualche forse.. Lion ricorda i momenti belli con il padre, lo smarrimento, persino l'impossibile scelta di decidere su particolari della sepoltura con l'unico obiettivo di evitare il ridicolo, l'incongruo, l'inaccettabile. Nel rispetto di una persona tanto amata, nella speranza prima e poi nella disarmante constatazione di poter sopravvivere alla perdita di un figlio e tornare alle cose di tutti i giorni: il lavoro, la spesa al supermercato, le piccole discussioni in famiglia.
Un libro che commuove, lieve come una carezza sul viso. Una scrittura semplice ed efficace.

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