sabato 27 novembre 2010

"L'omonimo" di Jhumpa Lahiri

"L'omonimo" di Jhumpa Lahiri è uno di quei libri che si leggono con scorrevolezza, piacere e un pizzico di sgomento scivolando verso un finale che aspettiamo catartico e che tiene desta l'attenzione, rivelandosi degno dell'intero tessuto narrativo articolato dell'autrice.
Cosa nasconde un nome? Basta riandare con la memoria a Shakespeare e al suo Romeo e Giulietta per immaginarlo. Nel caso della Lahiri il nome nasconde un segreto di famiglia, un evento che avrebbe drammaticamente modificato la vita di tante persone, alcune delle quali, come lo stesso protagonista Gogol, non sarebbero mai nate.
"Essere salvato sal treno distrutto è stato il primo miracolo della sua vita. Ma qui, adesso, adagiato tra le sue braccia, con quel peso da neinte che però cambia tutto, c'è il secondo".

Per leggere interamente la recensione n.270 cliccate qui: http://www.box.net/shared/kihtgaugpr

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