domenica 7 novembre 2010

"Il club degli inocrreggibili ottimisti" di Jean-Michel Guenassia

Fine anni '50. Parigi. Michel ha undici anni, non capisce la matematica, adora leggere, giocare al calcio balilla, il suo gatto Nerone. Guarda con sospetto alle riunioni di famiglia a casa del nonno materno, evita gli aspri rimproveri della madre, i controlli del suo professore, le chiacchiere infinite della sorellina, si sforza di capire il padre e anela la compagnia del fratello maggiore Frank e dei suoi simpatici e anarchici amici Pierre e Cécile.
Tutto il suo mondo complicato di adolescente pressato dalle cattiverie gratuite degli adulti vissuto in un clima sociale e politico instabile per la guerra d'Algeria cambia improvvisamente prospettiva quando varca curioso la soglia del retrobottega del bistrò 'il Balto'.
Oltre la porta dove qualcuno ha scritto 'club degli incorreggibili ottimisti' un gruppo di uomini gioca a scacchi, beve, siede ai tavolini, qualcun'altro scrive.. non uno qualunque ma Sartre. In comune hanno tutti uno strano modo di parlare francese e un crogiuolo di storie, passioni e sentimenti imprigionati in un passato e in un luogo senza tempo destinato ad essere dimenticato, per sopravvivere a se stessi.
Profughi dei paesi dell'est, vittime o strenui credenti del comunismo, Igor, Leonid, Imré, Pavel, Tibor, Sasa diventeranno per Michel figure guida nella sua vita. Ascoltando le loro chiacchiere, i loro aspri litigi, le barzellette dissacranti di un dolore, di una perdita che altrimenti non si sarebbe in grado di gestire, Michel avrà modo di confrontare le quotidiane asprezze della sua vita mitigandole: imparerà a gestire i conflitti personali, la separazione dei suoi genitori, il tradimento del fratello, la fine di un'amicizia, il primo amore. Nell'intensa eppur breve sua stagione al club degli ottimisti mentre imperversa il rock'n'roll e la guerra fredda, il boom economico e lo scontro di ideali, Michel imparerà a 'crescere', non come un sopravvissuto ma come 'un uomo'.
"Sei vivo, non lagnarti, per te tutto è possibile"
Romanzo di formazione, affresco di un'epoca, 'Il club degli incorreggibili ottimisti' è un libro intenso, struggente, dal tratto indelebile. Parafrasando le stesse parole dell'autore "prima ancora d'aver letto, si indovina subito se un libro ci piacerà o no".. ebbene con Guenassia ha funzionato proprio così, il suo libro piace sin dal titolo, riuscitissimo. Una scrittura coinvolgente, personaggi straordinari, tutti noi vorremmo aver fatto capolino almeno una volta nel club del 'Balto' e compatire (partecipare all'altrui patimento) Sasa, Igor e gli altri.
"Non sapevo come oppormi. Come lottare contro il fuoco che distrugge le poesie? Ho trovato una sola soluzione: impararle a memoria. me le imprimevo in mente. Lì, non si poteva trovarle, non toglierle, non cancellarle. Quando arrivavano i sacchi dei sequestri, sottraevo qualche quaderno alle fiamme. Fissavo i versi nella mia memoria. me li ripetevo ogni notte. Ho saputo poi che altri avevavno fatto la stessa cosa. Delle donne hanno preservato l'opera del marito scomparso imparando a memoria le sue poesie. Finchè si era vivi, c'era una speranza di salvarle".
E ancora l'opera di Guenassia spinge a riflettere non solo sul comune passato recente ma sull'oggi, sulla figura degli esuli, degli esclusi, degli ultimi..
"Proclamare 'non sapevamo' è una menzogna collettiva rassicurante. I russi quanto i tedeschi, i francesi, i giapponesi, i turchi e gli altri sapevano cosa succedeva a casa loro. Nessuno è fesso. Gli arresti, le espulsioni, le angherie, le torture, le deportazioni, le esecuzioni, la propaganda, le foto truccate. Chi protestava spariva. E allora si taceva. Igor, Leonid, Vladimir, Imré, Pavel, io stesso e gli altri, nessuno ignorava niente. Un giorno la ruota si è fermata davanti a noi. Abbiamo avuto la fortuna di salvare la pelle. Non siamo più innocenti dei boia ai quali siamo scampati".

Nessun commento:

Posta un commento