mercoledì 10 novembre 2010

"La mamma dei carabinieri" di Alessio Puleo e Filippo Vitale

La "mamma dei carabinieri" è uno scricciolo di donna sulla novantina. La sua casa -una villetta in stile liberty- è di fronte all'abitazione di Paolo Borsellino. Da anni, giorno dopo giorno, la 'zia Mimma' come la chiamano tutti, si prende cura dei giovani carabinieri di scorta ai familiari di Borsellino. Fa appunto loro da mamma e loro ricambiano con affetto.
Uno di loro racconta la sua storia.
Quella di una bellissima ragazza costretta a rinunciare, ad un passo dalle nozze, al suo amore per un brigadiere dei carabinieri. Una ragazza coraggiosa Mimma, piegata dagli sguardi della 'gente', dal dovere familiare, dai capricci e gelosie di un vigliacco, spinta a vivere una vita di dolore e sacrificio, ancorata ai ricordi di felicità di un amore ricacciato in fondo al cuore, che a distanza di cinquant'anni rifulge per un momento ancora, il tempo di illuminare la vecchiaia e riscattare una vita intera di dolore, un attimo prima che il destino rimescoli le carte di una vita straordinaria nella sua quotidiana disperazione.
"La vita è una buffa altalena che va su e giù: giorni di dolore e miseria, giorni di gioia e amore; io posso dire con tranquillità di aver vissuto tutto".
Una lezione di vita, uno splendido messaggio di amore.
"Accanto al banco del giudice, i due carabinieri in alta uniforme erano ancora lì, fermi. Mimma teneva la testa bassa; non riusciva a guardare Giovanni perchè sapeva bene che gli occhi del ragazzo erano puntati su di lei: ne sentiva gli spilli dello sguardo! ma come poteva Giovanni capire? Non era siciliano! Lei sapeva di amarlo più di ogni cosa al mondo, ma non era abbastanza forte per mandare tutti a quel paese e scappare con il suo amore. Poi per un attimo trovò il coraggio e la determinazione dettati dall'amore, alzò gli occhi e incrociò quelli di Giovanni. Si guardarono per pochi secondi, ma proprio in quei secondi tutto l'universo passò davanti a loro: stelle luminose e soli incandescenti, tuoni e fulmini. Poi Giovanni abbassò le palpebre per un istante e, contemporaneamente, fece un impercettibile movimento della testa, un "sì" che solo Mimma comprese. Giovanni aveva infine capito che Mimma rimaneva per sempre la sua ragazza, anche se il destino aveva deciso così! Con quel piccolo gesto, la incoraggiava a vivere la sua vita, a non pensare più a lui, a stare tranquilla! Nessuno si era accorto che i due ragazzi si stavano dicendo addio. Apparentemente più rilassata, lei abbassò ancora una volta lo sguardo e rimase a fissare un nodo del legno della scrivania, un nodo molto strano a forma di cuore. Sorrise fra sé: Giovanni in fondo aveva capito e forse l'aveva già perdonata".

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