sabato 25 febbraio 2012

"Romanzieri ingenui e sentimentali" di Orhan Pamuk

"I romanzi sono seconde vite (...) Leggendo un romanzo, come nei sogni, accade a volte che la natura straordinaria degli avvenimenti ci colpisca con tale forza da farci dimenticare dove siamo.."
Sei lezioni ad Harvard del Nobel per la Letteratura Orhan Pamuk per spiegare la propria idea di letteratura, raccontare il personale approccio alla lettura, al valore attribuito al romanzo le cui parole sono fatte di vita vissuta, esperienze ed emozioni, sogni e speranze, strepiti e rivalse, fascino e paura.
Pamuk ricorda la sua fase bulimica giovanile di lettura, l'idea che prende forma col tempo di due categorie di lettori e scrittori: gli ingenui e i sentimentali: i primi così immersi nella narrazione da crederla realtà, i secondi consapevoli della finzione ma decisi a sognarla per davvero.
A spasso con i mostri sacri della letteratura Pamuk ci dice che 'scriviamo romanzi non perchè abbiamo la sensazione di capire la vita e le persone, ma perché sentiamo di capire altri romanzi e la loro arte, e vogliamo scrivere allo stesso modo'.
Noi lettori mischiamo la nostra vita a quella dei personaggi, visualizziamo per immagini le parole scritte, diamo forma ai pensieri che 'pensa' con e per noi l'autore stesso, riflettiamo il nostro backgroud esistenziale nelle pagine scritte, ci lasciamo vincere e prendere dalla narrazione fino a sentirla nostra, al pari delle emozioni che essa ci dà. Sospesi in un mondo tra reale e finzione che teniamo stretto illudendoci che sarà per sempre.. e alcuni libri, alcuni personaggi restano con noi 'davvero' per sempre perché 'a volte leggiamo in modo logico, a volte con gli occhi, a colte con l'iimaginazione, a volte con una picccola porzione della mente, a volte nel modo che vogliamo noi, a volte nel modo che il libro ci impone, e a volte con ogni fibra del nostro essere'.

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