domenica 11 settembre 2011

"La leggenda del morto contento" di Andrea Vitali

Estate del 1843 in quel di Bellano. Dal molo due ragazzi s'affannano a mettere in acqua una barchetta e prendere il largo. Un uomo cerca di fermarli. Li avverte che di lì a poco si scatenerà una tempesta. I due lo irridono. Nulla fa pensare al volgere del cattivo tempo eppure l'uomo sembra insistere. Parla di un vento, del favonio che reca in sé il cattivo auspicio dei naufragi. I due si allontanano, prendono il largo. Il loro destino è segnato e si rivela terribile poche ore dopo.
I due giovani sono Francesco Gorgia, unico erede del più ricco mercante della zona e Emilio Spanzen, figlio di un noto ingegnere ferroviario, amico del governatore austriaco. L'uomo mite che di lì a breve tenterà di avvertire la comunità tutta è il sarto del paese, tal Lepido. Impicciato in certe beghe di comari, sopraffatto dalla moglie Diomira, il buon uomo resterà impigliato nella rete della burocrazia e della legalità che abbisogna di un colpevole ad ogni costo: qualcuno da sacrificare per soddisfare notabili, politici e gente del popolo incapace di accettare la perdità in un incidente di due giovani ricchi e nobili cui la vita prometteva tutto. E peccato se a pagare con sei mesi di carcere in isolamento è un uomo la cui massima aspirazione era scorgere i segni della natura, passeggiare per i monti e i boschi, lasciarsi vincere dai venti. O no? Non è forse in carcere che Lepido può riflettere sulla sua situazione, sugli ultimi anni di costrizione al fianco di una donna che gli negava persino il cibo e che lo sminuiva in ogni gesto anche in presenza di estranei.. forse tra le sbarre dell'unica finestra che gli permette di guardar fuori Lepido può ritrovare la via per essere se stesso, e decidere, libero da ogni condizionamento, ingiustamente recluso, di liberarsi della vita stessa e perchè no.. morire contento.
Tratteggiato con la solita attenzione ai particolari geografici, Vitali propone una storia ambientata sotto la dominazione asutriaca nelle zone a lui care, regalando protagonisti unici. Un piccolo mondo antico di personaggi, umori, odori che si riflettono in una narrazione semplice e suggestiva. Meno intrigante di altre storie proposte in quel di Bellano, 'La leggenda del morto contento' spinge il lettore ad un riso amaro rivelando quanto la vita del povero, specie sotto il gioco dei potenti, abbia sempre contato meno che niente.

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