venerdì 12 febbraio 2010

Amabili resti

Alice Sebold in 'Amabili resti' racconta della tragica morte di una ragazzina, Susie, nell'America dei primi anni '70. Una famiglia in apparenza felice sgretolata da un dramma a cui ognuno reagisce come può: la madre andando via impossibilitata a elaborare la morte della figlia e forse sopportare i suoi personali insuccessi, e sgomenta al suo lasciarsi andare, dubbiosa persino dei sentimenti verso il marito; il padre che va avanti, a tratti rabioso, a tratti sconfitto, annichilito dalla perdita; la sorella Lindsey che sente su di sè la responsabilità di tutto, tenere insieme quel che resta della sua famiglia vincendo le aspettative che la tragica fine di Susie sposta su di lei; il fratellino ennesima potenziale vittima di una famiglia tenuta insieme per forza e volontà. E ancora amici (Ruth), primi amori (Ray) e lui (Harvey), il carnefice a sua volta letto nell'intimo tormentato e malato dalla stessa Susie che dal suo personale aldilà guarda in terra, prima quasi incapace di gestire il distacco, desiderosa di segnalare la sua presenza ai cari, poi a sua volta bisognosa di provare sensazioni latenti di amore, desiderio e su tutti sapere i suoi cari finalmente in grado di gestire, sopportare la perdita, senza più accuse, recriminazioni. In lunghi anni di osservazioni dall'alto, per voce diretta della protagonista, ecco avvilluparsi nelle personali vite dei superstiti gli amabili resti di chi non c'è più.. con una certezza in più: "..i morti ci parlano davvero.. gli spiriti vagano e s'intrecciano e ridono con noi nell'aria che ci circonda.. che sono l'ossigeno che respiriamo". Un libro per struttura e trama non orginale eppure a tratti intenso e struggente.

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