sabato 28 dicembre 2013

"L'amore paziente" di Anne Tyler

"Ecco alcune delle cose che terrorizzavano Jeremy Pauling: usare il telefono, andare alla porta quando sentiva il campanello, aprire la porta, uscire di casa, fare acquisti. E anche indossare abiti nuovi, trovarsi in spazi aperti, incontrare lo sguardo di un estraneo, mangiare in presenza di altri, accendere elettrodomestici".
E' così da sempre Jeremy. Bambino coccolato, oggetto/soggetto fragilissimo per una madre che aveva smesso di occuparsi di marito, figlie, casa, per dedicarsi unicamente all'adorato figlio maschio, esaltando le sue diversità come unicità. Poi adulto orfano aveva semplicemente lasciato che le cose continuassero a capitare. Così condividere la grande casa con gente che prendeva camere in affitto, volti spesso nuovi, comparse al margine della sua vita di artista silenzioso e strambo chiuso nella soffitta a costruire le sue opere, fino a che era comparsa la giovane Mary con la piccola Darcy. Avevano occupato quella che era stata la stanza della madre riempiendo un vuoto nel suo cuore. Paziente e insolente uno strano sentimento aveva scombussolato il diversamente abile di affetti Jeremy. Ma Mary non è una donna libera, in fuga da un marito che non ama più e da un'amante che l'ha solo illusa, in cerca di se stessa e di una realizzazione come donna e madre, finisce per chiedersi se sia giusto o meno lasciarsi amare da Jeremy, fingere di essere sua moglie. Basterà guardarlo, stringere tra le mani i fiori colti per lei nel giardino, sfiorarne il corpo sconvolto da brividi, cogliere tutta la difficoltà del suo parlare per restargli accanto e accettarne negli anni la gioia di tanti figli.
"Le persone tristi sono le sole autentiche. Possono dirti la verità sulle cose, sanno da sempre che non ci si può fidare di nessuno e che nessun cambiamento nella tua vita, per quanto grande, alla fine ti impedirà di essere quella che eri all'inizio"
Ma ci si può anche risvegliare un giorno e convincersi di non essere stati amati davvero, di non valere il prezzo di un sacrificio: spingersi oltre l'isolato di casa per sposarsi davvero, ora che si può. Così Mary. "Non so cosa richieda più coraggio: sopravvivere a una prova di sopportazione che dura tutta la vita, perché una volta hai fatto una promessa, o scappare sconvolgendo tutto il tuo mondo".
O credere per Jeremy che dietro quella richiesta vi sia chissà quale insondabile nuova minaccia di cambiamento. E finire per perdersi davvero, lasciare che l'amore paziente e vigile che aveva messo insieme pezzi spaiati, si perda in ripicche, attese, fraintendimenti, orgogliose rivalse, smarrendo il senso profondo delle cose, tutta la straordinarietà di un amore che nel quotidiano può essere sostegno, salvezza, occasione.
"Un fatto triste di questo mondo è che le cose che costano più fatica in genere sono quelle che gli altri non verranno mai a sapere".

Un romanzo a più voci -a parlare sono i protagonisti come gli affittuari della pensione- che racconta l'insondabile voracità dei sentimenti. L'amore abita le stanze della casa di Jeremy come abita il suo cuore. Presenza e assenza, forza e debolezza, mondo esterno e interno. Un dispiegarsi di fare e disfare, di passi e piccoli gesti, di sorrisi e accomodamenti, intralci e ossessioni che rischieranno di travolgere Jeremy, schiacciato dalle responsabilità della concretezza di una famiglia.
Lui attore non più spettatore, incapace di reggere a lungo la scena. 
Una narrazione quella della Tyler capace di accendere la speranza nell'amore e rivelarne anche le amare disillusioni.

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