giovedì 20 giugno 2013

"Miss Sweety" di Valérie Saubade

Samantha ha trentasei anni, vive a Londra, non viaggia in auto né sugli autobus a due piani, non ama i fiori e arrossisce in un modo tutto suo al cospetto degli uomini. Firma con il nome di Miss Sweety una rubrica in cui consiglia le donne di ogni età mettendo a frutto la laurea in psicologia, ma in fatto di vita vissuta ed esperienze sentimentali Samatha può dir poco o nulla. Estremamente timida, ansiosa, abitudinaria, per traumi legati alla sua infanzia, Samantha vive in una grande casa con l'anziana nonna Agatha e la stramba prozia Margaret. La sua vita, tra liste e filastrocche per gestire le sue piccole ossessioni, scorre silenziosa e anonima fino a che tra la posta una lettera attira la sua attenzione: qualcuno la minaccia, vuol fargliela pagare per aver spinto la moglie, con i suoi consigli, a lasciarlo. Le lettere minatorie si susseguono spingendo Samantha a venir fuori dal suo guscio per proteggere se stessa e la sua famiglia. Complice l'amicizia del nuovo vicino di casa, Peter, l'incontro con l'affascinante Alessandro e l'aiuto del poliziotto Ross, Samatha verrà a capo del mistero affrontando il suo passato doloroso e il presente di false amicizie e inutili compromessi.
"Ho fatto la cosa giusta.. volevo che ti sbarazzassi finalmente delle tue fobie e nello stesso tempo che incontrassi qualcuno, come tutte le ragazze della tua età".

Il libro della Saubade è un piccolo concentrato di ovvietà narrative. La storia di Samantha si perde tra le pagine dei ricordi di cui sono protagonste più interessanti le sorelle Agatha e Margaret. La scrittura si fa a tratti confusa, infila personaggi e storie e precipita in un finale tanto approssimato quanto inverosimile. Duole dire che Miss Sweety non lascia tracce.

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