domenica 30 giugno 2013

"Cuori infranti" di Rosetta Loy

Virgilio recitava 'amor vincit omnia'.. e in una favola dark l'amore vince su tutto e il tutto è la vita degli altri, innocenti sacrificati sull'altare di un egoistico senso di esaltazione amorosa, dove il resto del mondo non capisce, disturba, semplicemente è d'intralcio. Così Rosetta Loy propio con il gusto amaro e inquieto della favole antiche, quelle che vestivano di morale l'insegnamento indirizzato ai bambini salvo traumatizzarli con morti, mostri e perigliosi accadimenti, racconta due funesti amori, quelli di Omar ed Erika, e Olindo e Rosa soffermandosi su due storie di orrore contemporaneo, pensato nel nido attento e accogliente di una famiglia borghese il primo, e in un condominio dove la gioia, la vitalità di una giovane coppia, disturba la quiete ombrosa dei residenti il secondo.
Dove abitano i mostri? Chi o cosa dobbiamo temere se l'anormalità risiede nella normalità apparente nel visino paffuto di un'adolescente o nell'aria dimessa di una donna di mezza età? Cosa possiamo imparare dalla banalità del male che giganteggia nello sfondo carta da zucchero di una moquette impiastricciata di sangue?
Dovremmo guardarci dentro e assemblare i pezzi di un cuore infranto dalla noia di un fare perbene che cela l'intolleranza verso ciò che non è riconosciuto come appropriato al proprio fare.

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