sabato 3 novembre 2012

"Sacra Corona Unita" di Mara Chiarelli

"'Dove c'è denaro c'è malavita' ammonisce il superpentito Ercole Penna nel tentativo di aprire gli occhi agli inquirenti ed evitare che si ripeta la pericolosa sottovalutazione che alla fine degli anni '80 ha stolidamente fortificato la quarta mafia".
La giornalista Mara Chiarelli nel sottotitolo del suo libro chiama gli uomini della Sacra Corona Unita i 'camaleonti della criminalità italiana' e non a torto. Brutalmente radicati nel tessuto sociale ma silenti al cospetto dei media; declassati a quarta mafia eppur presenti sul territorio pugliese al punto da far propri affari leciti e illeciti: dal traffico di droga all'estorsione, dalle aste giudiziarie alla green economy; ombra di affaristi e politici; capaci di stringere alleanze con mafie nazionali e internazionali; di scivolare dall'anonimato dei vecchi capi alle spavalderie cruenti delle nuove leve; di reggere la ferocia della vendetta e trasformarla in motore pulsante di crescita di un'entità altra, anomala, violenta capace di adattarsi come un camaleonte appunto al mutare dell'economia, della società. Da contrabbandieri a uomini d'affari, dai riti di affiliazione ai consigli d'amministrazione e tutto sotto silenzio.. se non fosse che a parlare sono le indagini giudiziarie, e il capace, necessario lavoro di cronaca di chi quotidianamente racconta gli orrori di uomini che deprivano lo Stato e i suoi cittadini di diritti e dignità.
"La giovane donna era stata giustiziata perché a conoscenza di informazioni su un omicidio che poteva inguiare Giannelli, ma anche e soprattutto per esserne stata l'amante. Il suo corpo fu bruciato e ritrovato in una cisterna nei pressi di una casa di campagna. Quello della bimba, uccisa in modo brutale, sbattendo più volte contro un muro, fu sepolto sotto terra e scoperto solo otto anni dopo".

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