
La giornalista Mara Chiarelli nel sottotitolo del suo libro chiama gli uomini della Sacra Corona Unita i 'camaleonti della criminalità italiana' e non a torto. Brutalmente radicati nel tessuto sociale ma silenti al cospetto dei media; declassati a quarta mafia eppur presenti sul territorio pugliese al punto da far propri affari leciti e illeciti: dal traffico di droga all'estorsione, dalle aste giudiziarie alla green economy; ombra di affaristi e politici; capaci di stringere alleanze con mafie nazionali e internazionali; di scivolare dall'anonimato dei vecchi capi alle spavalderie cruenti delle nuove leve; di reggere la ferocia della vendetta e trasformarla in motore pulsante di crescita di un'entità altra, anomala, violenta capace di adattarsi come un camaleonte appunto al mutare dell'economia, della società. Da contrabbandieri a uomini d'affari, dai riti di affiliazione ai consigli d'amministrazione e tutto sotto silenzio.. se non fosse che a parlare sono le indagini giudiziarie, e il capace, necessario lavoro di cronaca di chi quotidianamente racconta gli orrori di uomini che deprivano lo Stato e i suoi cittadini di diritti e dignità.
"La giovane donna era stata giustiziata perché a conoscenza di informazioni su un omicidio che poteva inguiare Giannelli, ma anche e soprattutto per esserne stata l'amante. Il suo corpo fu bruciato e ritrovato in una cisterna nei pressi di una casa di campagna. Quello della bimba, uccisa in modo brutale, sbattendo più volte contro un muro, fu sepolto sotto terra e scoperto solo otto anni dopo".
Nessun commento:
Posta un commento