sabato 24 novembre 2012

"La doppia vita dei numeri" di Erri De Luca

"La tombola napoletana estrae insieme ai numeri anche una storia. E' il viaggio contrario a quello dei sogni, che da una storia venuta in sogno suggerisce i numeri da giocare al lotto".
E una storia è quella che imbadisce un fratello alla sorella la notte di capodanno nel corso di una tombolata stramba e solitaria. Solitaria solo in apparenza. Perchè al tavolo, siedono presenze familiari, che ridono, ricordano, parlano, invitati da una dimensione altra: "i numeri siamo noi e veniamo estratti ogni volta che uno si ricorda di noi e ci nomina".
Siamo a Napoli. Da una finestra i colori e i suoni dirompenti dei fuochi pirotecnici. L'uomo estrane numeri, significati, aneddoti, ricordi personali, silenzi, sberleffi, segni di una vita vissuta, una famiglia come tante: l'amore, il lavoro, i figli.. il dopoguerra a Napoli. La donna, sua sorella, ascolta, partecipa, spinge l'altro a lasciar fluire emozioni, lo sprona "sei sempre stato scarso negli affetti, tieni la scrittura e metti tutto là dentro" e ottiene che la storia.. vera.. prenda forma. Ed è una storia di famiglia, di un tempo perduto, del riscatto felice di una gente abituata a fare ammuìna, di un tempo diventato sereno, di una pacificazione con una città, con un passato per un tempo impreciso dichiarato estraneo.
La scrittura di De Luca è essenziale, figurativa, pulita, prende forma sulla carta: è semplicemente vera. Per questo potente.

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