domenica 4 novembre 2012

"Le parole del nostro destino" di Beatriz Williams

"Verrò da te al chiaro di luna, se anche l'inferno mi sbarrasse il passo" .
Amiens, Francia, 1916.
La prima guerra mondiale è in corso. 
Il capitano Julian Ashford con i suoi compagni di reggimento prega nella piccola chiesa del paese. Poche ore e saranno nuovamente al fronte, in trincea, in prima linea.
E' mattino. L'aria ancora densa di pioggia.
Una donna bella, intirizzita nell'impermeabile fradicio, gli occhi grandi gli si para davanti. E' un attimo, il tempo di pronunciare poche parole e svenire tra le sue braccia.
In quel momento la vita di Julian Ashford, figlio unico di una nobile famiglia inglese, destinato a segnare la storia della sua nazione cambierà per sempre. Un incontro, il volto di una donna, parole straordinarie di una storia che ha solo dell'incredibile segneranno il suo destino e quello di alcuni suoi commilitoni.
Perchè le parole possono muovere il mondo, due cuori che battono l'uno per l'altro possono riconoscersi nel tempo, oltre il tempo e dare forza a un legame che pare destinato ad essere vissuto da pochi come un dono inatteso, una magia che forza le leggi della natura.
"'..i mercati sopravvivono anche in mia assenza. Io al contrario non posso vivere senza di te'
Mi ammutolii. Ero letteralmente senza parole. Lui mi guardò con la coda dell'occhio. 'Tutto bene?'
'Sì. E' solo che non riesco ancora a crederci.
A cosa?
A noi. A questo. Non mi sono mai sentita così. Mi sembra di conoscerti perfettamente, e allo stesso tempo di non conoscerti affatto. E poi tu te ne esci con simili frasi.."

La storia della Williams sembra saccheggiare a tanti libri, tanti film, che si fatica persino a citare e non con lo stesso risultato. La scrittura è a tratti eccessiva, ridondante e il finale appare raffazzonato per non dire sconclusionato nella parte in cui spiega il viaggio nel tempo dei protagonisti. La lettura scivola via senza straordinari coinvolgimenti da parte del lettore. I protagonisti non hanno luce, né forza. Nulla o poco resta. Occasione sprecata.

Nessun commento:

Posta un commento