sabato 16 giugno 2012

"La luce sugli oceani" di M. L. Stedman

"...non si può mai sapere cosa porterà con sé la marea.."
Australia. Janus Rock. Una piccola isola in uno sperduto angolo di mondo.
Tom sale più volte al giorno centottanta gradini per controllare che la lanterna del faro sia sempre accesa. Il suo lavoro è dare sicurezza e protezione alle navi. Da lì sulla scogliera segue il doloroso rituale della giovane moglie Isabel porre un fiore sulle tombe dei tre figli perduti. Ma un giorno dal faro Tom scorge una piccola imbarcazione sospinta dalle onde sulla spiaggia. All'interno il corpo di un uomo, morto. E un neonato in lacrime.
E' il 27 aprile 1926. E per Isabel è il giorno del miracolo. Il dono inaspettato del mare. La luce che accende il buio di una giostra infinita di dolore, di speranze spezzate, sogni infranti. La luce su un isola straordinaria, selvaggia, solitaria da accendere di una vita nuova. Ma chi è davvero la bimba venuta dal mare? E' scampata a un naufragio? La sua mamma è morta in mare o a terra la piange disperata qualcuno?
Mille interrogativi improvvisi inquietano Tom e Isabel.
Tom dovrebbe denunciare l'accaduto, riempiere la pagina del suo diario dell'evento, chiamare i soccorsi. Ma non fa nulla.. non lo fa a poche ore dall'avvistamento della barca sulla spiaggia, non lo fa il giorno dopo, né nei mesi successivi. Non lo fa perchè Isabel ha ripreso a vivere stringendo a sé il corpo bisognoso della piccola. Non lo fa perché ama la moglie al punto da venire meno al suo dovere, ai suoi principi, ai suoi valori; non lo fa perchè reduce di guerra, con la morte negli occhi e nel cuore, anela al sogno di vivere, semplicemente; non lo fa perché la bimba ha ridato coraggio anche a lui. Eppure si tormenta ogni giorno, nel dubbio. Dubbio di aver fatto male a qualcuno, di aver rubato la felicità. E il dubbio scava dentro quando sulla terraferma Tom e Isabel capiscono che la piccola ha una madre disperata al limite della follia che non ha smesso di cercarla.
Cosa fare? Rinunciare a Lucy, chiamata così perchè bella come la luce spuntata sull'oceano a illuminare la loro vita, o vivere nella bugia, nel sospetto di essere scoperti, e recare dolore infinito ad altri?
Dove finisce l'amore e inizia la colpa?
 "..a volte l'impegno di dimenticare è importante quanto la promessa di ricordare".
Terra selvaggia, il dramma di una generazione segnata dalla guerra, la maternità negata.
Vendetta.. amore disperato.. sacrificio assoluto.. un epilogo struggente.
 "A volte la vita si dimostra dura. A volte ti dilania. E a volte, quando pensi che sia già successo i peggio, torna indietro a prendersi un altro morso".
La scrittura della Stedman è potente perchè va diritta al cuore del lettore. Forte di un'ambientazione che affonda nella rude bellezza della natura, su tutti il faro, l'autrice crea intorno al personaggio di Tom una storia di forti contrasti emotivi. Sopravvissuto al primo conflitto mondiale, segnato nell'infanzia dalla separazione dei genitori, Tom è un uomo schivo, che nulla chiede alla vita. L'incontro con la giovane e determinata Isabel, decisa a seguirlo a Janus Rock dove Tom si occuperà del faro, lo emoziona e inibisce. L'amore inaspettato lo strania e lo spinge, una volta messo alle strette dall'immenso dolore della moglie nel non avere figli, a trasgredire al suo codice morale e trattenere la piccola portata in salvo dal mare in tempesta. Sarà il suo sentirsi in credito con la vita che gli ha portato per anni la gioia di Isabel e Lucy a spingerlo a denunciare il suo gesto, a comprendere la vendetta della moglie, ad accettare il giudizio ingrato della gente, ma anche profondamente onesto al punto da ricevere il sostegno degli amici e il perdono di Hannah, la madre della piccola Lucy e infine.. ancora.. più di tutto.. l'amore di Isabel, che tornerà da lui dopo una scelta straziante.
La Stedman riesce a commuovere per il dramma di un amore che va oltre la ragione, crudele e sbagliato, pure totalizzante di una madre verso un figlio che non è suo, che non può essere suo e ancora dell'amore tra un uomo e una donna che resiste al dolore di una rinuncia che segna una vita intera. E convince per la capacità di rendere unico, interessante, necessario ogni piccolo personaggio. E' questo a rendere credibile la storia della Stedman e a fare de 'La luce sugli oceani' un romanzo struggente.
"Ogni inizio è la fine di qualcos'altro".

1 commento:

  1. Davvero una recensione sentita :) Traspaiono i sentimenti forti che ti ha provocato il libro!

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