domenica 10 giugno 2012

"La donna dei fiori di carta" di Donato Carrisi

"Chi è Guzman? Chi sono io? E chi era l'uomo che fumava sul Titanic?".
Monte Fumo. Trincea. Aprile 1916.
Il giovane medico austriaco Jacob Roumann appunta poche parole sul suo taccuino nero. Lì in montagna, sui campi di battaglia, stretto nella morsa del gelo poco o nulla può per salvare le vite umane. Può, deve però serbare in qualche modo il ricordo di ognuno degli uomini spirati tra le sue braccia. Per questo annota le ultime parole dei moribondi. Nell'alba livida del 15 aprile 1916 scrive "Soldato senza nome: 'Per sempre forse' ".
Ma un nome quel soldato l'ha, e anche una storia. Una storia strordinaria da raccontare come straordinaria era la persona a cui quella storia per davvero apparteneva, tal Guzman, uno che del raccontar storie aveva fatto la sua fortuna e la sua dannazione, che aveva attraversato il mondo, scalato montagne, fumato i migliori tabacchi, rivelato al mondo il potere della musica, amato con disperazione, vissuto credendo nei sogni, regalato emozioni, insegnato a vivere e morire.. scrivendo la leggenda, sul ponte di un transatlantico che affonda nell'oceano.
Una storia suggestiva, mirabili incastri narrativi tra finzione e realtà, personaggi che restano dentro, incastonati come gemme preziose nel labirinto del tempo, un noir che sfida la logica e ammanta di stupore e saggezza, regalando parole sull'amore di una semplicità e forza disarmante, per questo esiste il personaggio di Isabel, per questo esiste Anya, la donna dei fiori di carta: "ti ho costretto a pensare a me quando ancora non esistevo"; e per amore, per salvare l'amore si è disposti persino a rinunciare all'oggetto amato come fa il padre di Guzman "è faticoso sfuggire all'amore almeno quanto lo è inseguirlo".
La scrittura di Carrisi -per usare le sue stesse parole- "..ti entra nella pancia prima di risalire fino al cuore". Lo fa per raccontare "una di quelle storie che fanno tremare i polsi e poi commuovere, ma che sono pure divertenti ed emozionanti come poche al mondo".

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