giovedì 15 marzo 2012

"Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron

"Sii forte e paziente: un giorno questo dolore ti sarà utile".
James, diciottenne newyorchese, nell'estate che precede la partenza per il campus è insolitamente inquieto. Solitario, silenzioso, attento osservatore dell'umanità varia che gli gira intorno, dubbioso sulle scelte da fare nella vita. Una passione per le vecchie case nel Midwest, un lavoro nella galleria alternativa della madre, in crisi dopo il fallimento del terzo matrimonio; una sorella tutta presa dalla relazione con il suo maturo docente di scrittura alternativa; un padre che lo guarda crescere da lontano e si interroga come rapportarsi convenientemente ad un figlio che crede gay; una psicologa che lo ascolta con disinteresse; nessun amico ad eccezione di John, il direttore della galleria cui ordina ogni giorno insalate diverse e adesca in rete per un appuntamento al buio, uno scherzo sfuggito di mano e lei.. l'anziana nonna, unico riferimento, unico suo contatto con la realtà di un mondo che va veloce, inquadrato, stereotipato e gente che finge.. relazioni, sentimenti, interessi.
E' la nonna che John ascolta: "A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai.. godersi i momenti felici è facile. Non che la felciità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono, un dono crudele, ma pur sempre un dono".
Crescere è difficile, la diversità può essere complicata ma ogni esperienza anche se dolorosa può risultare necessaria per trasformarci nelle persone che saremo. Anche per John sarà così.. del resto a diciotto anni, si interroga, 'come faccio a sapere cosa vorrò nella vita?'.
Un romanzo dalla scrittura fulminante, viva. La sensazione è simile alla lettura del tanto citato e osannato 'Il giovane Holden' di Salinger. Ci si appassiona al personaggio John, perchè umano, profondamente, emotivamente, umano; fragile e sfrontato, un essere in potenza che a dispetto delle cose stupide che fa.. agisce, esplora il proprio sé, ed elabora esperienze.
Un piccolo libro, un personaggio che non si dimentica.

Nessun commento:

Posta un commento