martedì 20 aprile 2010

"Ossessione" di Elizabeth Kostova

Un giorno qualunque alla National Gallery di Washington.
Un uomo si scaglia contro un dipinto raffigurante Leda e il cigno. Viene bloccato un attimo prima che possa colpirlo.
L'uomo è un pittore, Robert Oliver.
La sua mente è vittima di un'ossessione senza nome, che ha il sopravvento su tutto, sulla razionalità, sull'amore delle persone care, sul suo genio e sull'ostinazione di uno psichiatra, pittore mancato, disposto a tutto -finanche infrangere ogni regola professionale- per strapparlo ad un mistero inabissato nel passato di luci e ombre della Francia di fine '800, culla dell'Impressionismo.
Sì, perchè l'ossessione di Robert ha un volto.. riprodotto all'infinito sulle tele.. ha un nome.. e cela la passione di un amore impossibile e di più la struggente rinuncia di una donna all'arte, per lei la vita stessa.
A distanza di un secolo, in paesi lontani, riemerge potente la passione, l'amore, la disperata ricerca della perfezione nell'arte, il tormento e l'estasi della creazione.
Un romanzo, quello della Kostova, che regala la felice pienezza della lettura. Una prosa articolata, diversi piani di lettura, personaggi ben delineati, parole pennellate con maestria in una storia a tratti complessa, risolta con qualche piccola forzatura.

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