
Un piccolo paese della riviera romagnola, ai margini della stagione estiva, svuotato di turisti ma non di avidi pettegolezzi tra la gente che osserva e si lascia andare a qualche giudizio spicciolo e poi quello strano miscuglio di atti volontari e circostanze casuali che inscenano strani meccanismi a catena rivelando quel che è preferibile ignorare, aspirazioni, sogni ma anche piccoli e torbidi segreti, rancori, vendette. Così la morte del notaio Annibale Ricci Ribaldi a poche ore dal suo grido d’aiuto ad autorità e religiosi del paese spinge ad indagini delicate su una famiglia austera e fin lì poco chiacchierata, ma cosa nasconde il passato del notaio, e quello della moglie Maria Teresa, su cui girano voci di tradimento? E i figli, i domestici, gli impiegati dello studio? Tutte persone dall’irreprensibile vita o no? Coadiuvato dalle brillanti osservazioni dello scrittore Primo e del vecchio Proverbio, il questore Fusaroli indaga incrociando mille e piccole storie di paese, mettendo a nudo il meglio e il peggio di una ‘tranquilla’ vita di provincia.
Un romanzo agile, un affresco sociale, un giallo all’italiana apparentemente leggero che tratteggia a meraviglia il carattere umano.
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