sabato 20 marzo 2010

Mine vaganti

"Non farti mai dire dagli altri chi devi amare, e chi devi odiare. Sbaglia per conto tuo, sempre!"
Lecce. La famiglia Cantone, proprietaria di uno storico pastificio, è riunita a tavola. Si festeggia il ritorno di Tommaso, il figlio più piccolo, da Roma dove ha studiato economia per affiancare il fratello maggiore Antonio alla guida dell'azienda di famiglia. Le intenzioni di Tommaso sono altre, l'occasione sarà propizia per rivelare alcuni segreti, il maggiore dei quali rischia di creare ben più che trambusto: la sua omosessualità. A precederlo come una mina vagante sarà proprio Antonio, stufo di reggere oltre una farsa che lo ha costretto a rinunciare troppo a lungo alla sua libertà. Altro che trambusto.. scandalo fintamente sottaciuto in una città di provincia, sguardi ammiccanti, risatine e prosecuzione della farsa questa volta ad opera di Tommaso troppo preoccupato della salute del padre per risolversi all'ennesima dichiarazione liberatoria. In una famiglia quietamente borghese che nasconde insoddisfazioni e malumori, sciatterie ed esilaranti mezze verità, in cui le donne percepiscono una verità lontana ma tacciono ad uso e consumo della gente abituata al giudizio e al pregiudizio, Tommaso riuscirà a liberarsi del giogo paterno senza però lanciargli l'ultima stoccata lasciando che a metter riparo sia l'anziana nonna malata, lei sì vista come una mina vagante. Ma è poi davvero così? I toni della commedia brillante che rieccheggiano la buona vecchia commedia "all'italiana" si perdono in parte dietro l'intento stesso del regista, Ferzan Ozpetek, di denunciare la claustrofobica famiglia borghese italiana ingabbiata nel finto perbenismo, scivolando verso la caratterizzazione dei personaggi a tratti un pò forzata. Ciononostante la regia capace riesce a tirare il meglio dagli attori avvalendosi poi anche in ruoli minori di valenti interpreti quale la bravissima Ilaria Occhini. A completare un film divertente, che cede persino alla facile battuta salvo spingere un momento dopo alla più dura riflessione sul nostro percepire la diversità -sotto qualsiasi forma essa si presenti- una splendida fotografia che si giova di una luce perfetta, made in Puglia. Una commedia brillante che non scontenta nessuno.

Nessun commento:

Posta un commento