sabato 3 agosto 2019

"La memoria della cenere" di Chiara Marchelli

"La felicità è un anelito mobile e impreciso, e non dovrebbe avere nome".
Ricostruirsi, passo dopo passo, giorno dopo giorno.
Deve farlo Elena, dopo l'aneurisma che l'ha colpita nella sua casa di New York. 
Il suo mondo, la quotidianità in pezzi.
Poi, la decisione di trasferirsi nella campagna francese, nel paese d'origine del compagno, Patrick, ai piedi di un vulcano e seguire i ritmi lenti della vita di paese che conciliano il suo recupero.
Gente semplice che ascolta e racconta dell'infanzia di Patrick: il suo maestro, i compagni di gioco, i primi amori.
Per Elena tempi nuovi che la aiutano ad accogliere in visita i genitori e mostrarsi cordiale a dispetto della malattia che l'ha segnata. Ma l'eruzione improvvisa del vulcano costringe ad una coabitazione forzata, e l'allegria delle prime ore lascia spazio a sentimenti nuovi: inadeguatezza, confronto, attenzione costante.
Mentre fuori la natura si ribella e la cenere copre ogni cosa oscurando il cielo, smorzando il respiro, dentro Elena sfida il suo corpo, forza le sue energie ed evade dalla gabbia della malattia per riappropiarsi del suo tempo, della sua essenza, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti.
Conserverà la memoria di quei giorni come dolorosi e preziosi, perché le hanno riconsegnato tutto il suo vissuto e insieme un presente di lotta e desideri nuovi.
Un inizio, una nuova vita, un principio a cui rifarsi. Smessi i grazie della presa in cura, dei piccoli passi, dei sorrisi pietosi. È giunto il tempo di strappare alla vita le emozioni pure, di farsi dono.

La scrittura della Marchelli è un piccolo prodigio. È netta. Le parole sono ognuna una piccola chiosa, a concetti così ben espressi, così rispondenti ai sentimenti di chi legge da non poter fare a meno di sentirsi parte del romanzo. È a me che parla, viene da dire. Nelle descrizioni dei rapporti con i genitori, nei dubbi della figura del partner, "è davvero la stessa persona di cui mi sono innamorata?", nella scrittura come strumento di terapia, nella natura madre/matrigna che livella ansie e paure costringendo a situazioni estreme, nell'analisi dei sentimenti che attanagliano l'anima e fanno sentire vivi, benché la vita sia dolore.
"La memoria della cenere" è un libro da regalare e regalarsi, per parlare alla parte di noi che costringiamo al silenzio e che invece merita voce.

Nessun commento:

Posta un commento