domenica 12 gennaio 2014

"La creatura del desiderio" di Andrea Camilleri

"Alma gli era entrata nel sangue, come un veleno sottile o meglio come una potente droga".
Non sapeva spiegare altrimenti Oskar Kokoschka il suo amore, di più la sua ossessione per Alma Mahler, giovane vedova trentenne del famoso musicista. 
Tra le donne più belle ed affascinanti della Vienna degli anni '10, Alma irretì l'inquieto artista, incuriosita com'era dalle personalità estreme, potenziali artisti di rottura. Per altri fu un incontro a spingere lui a volere con ogni spasimo Alma, al punto da desiderare il matrimonio, dei figli e saperla lontana dai tanti fascinosi amici che frequentavano il suo salotto.
Geloso, possessivo, inquieto Oskar ne fece la sua musa, la sua amante, la sua sua eroina ma restò schiacciato dal peso di un amore che era troppo. Semplicemente troppo. Ne è una prova La sposa del vento. Il loro amore consumato dal malessere, dal desiderio impetuoso, dal parossismo di un controllo che non ammette cedimenti, bugie, semplici spazi vitali è imprigionato in quel quadro, che è il loro tutto, il loro niente. Di lì a poco Alma abortirà il figlio che aspettava da Oskar e lo lascerà, cancellando se possibile le prove dello stordimento del loro amore. Lui invece partirà volontario nel primo conflitto mondiale, sperando in una morte eroica. Non verrà, ci saranno se mai patimenti fisici e mentali e su tutto, reduce, il ricordo di lei, così devastante da spingerlo a volerla accanto ad ogni costo, anche solo come un simulacro, la proiezione di quello che lei era, un corpo finto, una bambola in tutto e per tutto a lei simile con cui instaurare una relazione insana ma necessaria. Pochi mesi di assurda follia, di sfibrante finzione. "Egli pretende che nell'ardente crogiolo della loro passione avvenga una sorta di rinascita, di rigenerazione". E' follia. Pura follia. Portare Alma al teatro, in giro in carrozza, ricevere ospiti al suo fianco fino alla farsa di una festa finita tra ubriachi gracchianti e coppiette disinibite e lei, quel che di Alma il mondo guardava, discinta tra le braccia di altri. Il dramma della gelosia torna d affacciarsi nella mente di Oskar, e con lei l'assurda percezione che la finzione somiglia troppo alla realtà e come tale fa male, perché Alma è l'espressione del desiderio che si legge negli occhi degli altri, è quello che lui non può avere e che deve essere negato agli altri, il dolore della perdita è così forte da spingerlo ad un assassinio. Il corpo rinvenuto da alcune guardie nel giardino della sua casa allarma tutti salvo rivelarsi un terribile scherzo. "E' solo una bambola"
Solo una bambola. Quel che apre alla redenzione, alla rinascita di un uomo un tempo innamorato.

Narrazione breve, intensa. Prosa asciutta, sguardo attento, ricostruzione verosimile. Semplicemente perfetto. Un pugno di pagine che rivela al mondo di un amore malato, di un quadro e di un fantoccio che rubò l'anima a un cuore innamorato.

Nessun commento:

Posta un commento