sabato 3 agosto 2013

"Una stanza piena di sogni" di Ruta Sepetys

E' l'ultimo giorno del 1949. A New Orleans la gente festeggia ovunque. Non Josie.
Lei se ne sta nella sua stanza a mettersi a posto i capelli distratta solo dal suono delle parole dell'ultimo libro che sta leggendo. Ignara che di lì a breve la sua vita cambierà per sempre. Sarà per Forrest Hearne, l'uomo conosciuto la mattina nella libreria dove vive e lavora da sei anni, da quando bambina indomita era infine sfuggita alle disattenzioni brutali della madre. L'uomo è un banchiere che ha visto in lei le potenzialità di una persona capace di creare il proprio destino proprio come il David Copperfield di Dickens di cui avevano preso a discorrere. Non oggetto ma soggetto. Josie aveva preso a fantasticare che potesse essere il padre mai conosciuto. Quello che avrebbe spiegato il suo essere, la sua forza, la sua intelligenza, la sua voglia di fare. Doti non ereditate dalla madre: una prostituta innamorata di un criminale pericoloso, convinta di poter sfondare ad Hollywood. Josie si era tenuta lontana da lei pur non smettendo di preoccuparsene fino a difendersi ma non era bastato. Non quando si era trovata invischiata nell'assassinio di Hearne, non quando la madre l'aveva derubata ancora dei suoi risparmi e dei suoi sogni: iscriversi ad una prestigiosa università, lasciandole un esoso conto in sospeso con la malavita. Come avere ancora fiducia in se stessi? Come credere di cominciare una vita senza essere più additata come figlia di una prostituta, come ripagare i debiti e dar forma a quel destino di cui parlava Dickens? Con l'amore e l'amicizia della gente del quartiere: la vecchia maitresse Willie una matrigna dal cuore di cenerentola, l'autista Cokie, le ragazze della casa, il buon Patrick e il vecchio libraio Charlie Marlowe di cui aveva finito per prendersi cura come una figlia, e Jesse che le aveva insegnato a pensare con fiducia alla parola amore.
Josie era riuscita infine a liberare i sogni dalla sua stanza, dal suo cuore, imparando ad accettare le differenze e le indifferenze della gente, le paure, i colpi bassi della vita; ad amare, a volersi bene, a concretizzare la speranza prendendola per mano, a vedersi bella a dispetto della sensazione di inadeguatezza e mancanza perché in fondo come sostiene Bacon "Non esiste bellezza eccelsa che non abbia qualche singolatà nelle proporzioni".
Un romanzo coinvolgente, emozionante, intenso. Un personaggio meraviglioso. Una scrittura capace, attenta e al tempo stesso accattivante. Tanto minuziosa e credibile nella descrizione della società del tempo, dalle calde e forti atmosfere della New Orleans degli anni '50 alle pericolose relazioni tra business e criminalità organizzata, quanto nella resa autentica della storia e dei suoi interpreti, da alcune figure dell'alta società finte e pretestuose ai ceti popolari in ascesa, per finire al ruolo della donna in mutamento in quegli anni, non più ai margini della famiglia ma protagonista, decisa a conquistare dignita, forza, libertà.
Quando si dice una bella storia.

Nessun commento:

Posta un commento