venerdì 23 agosto 2013

"Tentativi di botanica degli affetti" di Beatrice Masini

"Chi ce l'ha se la tiene la facoltà straordinaria di cambiare le cose, di cambiare se stesso; e chi non ce l'ha resta alla catena, come un cane che conosce e ama solo ciò che riesce a raggiungere tirandosi il collo".
Bianca ha la facoltà di cambiare le cose, la forza di guardare oltre se stessa e scoprire il mondo. Ed è un mondo non privo di pericoli. Non potrebbe essere diversamente nella Lombardia di primo ottocento sotto il giogo stretto degli austriaci abituati a leggere ovunque sui volti della gente segni di cospirazione, tanto più per una giovinetta di buona famiglia e solida educazione con la straordinaria dote di dipingere e cogliere sentimenti ed emozioni finanche nei soggetti inanimati, nel mondo vegetale che pare avere espressioni, modi ed affetti suoi propri, come e più degli uomini. Ospite di un celebre poeta e della sua famiglia Bianca si lascerà conquistare dai colori e dagli umori della campagna milanese, dai volti dei contadini e dalle loro vite di fatica e silenzio, spesso piegati da un destino umano, troppo umano come quello della piccola Pia "..indifesa ma forte di una sua retta semplicità che la fa camminare un palmo più in sù dal fango, quel tanto che basta a non sporcarsi nemmeno il bordo della veste" per trovare davvero se stessa nell'ombroso grigiore della città dove quel che non aveva forma si fa essenziale, così il tratto del suo disegno, così il giudizio su chi le è intorno, persino i fantasmi svelano il loro vero volto e il carico di dolore di una storia di amore urgente e impossibile, così simile ad altre eppure diversa.. almeno fino a quando non sarà la stessa di Bianca, prona a un desiderio di vivere, di fare sua quella "felicità che non si merita, si prende quando viene, se viene, per pura fortuna; si morde come un frutto inaspettato, sapendo che non ci sazierà" ma servirà a sfidare l'inesattezza della botanica degli affetti, a maturare, a dissimulare le ansie, a indicare la via, a rivelare un carattere, aprire il cuore alla vita.
Bianca.. "risoluta fino alla temerarietà quando si tratta degli altri, incerta come una bambina quando in gioco è lei" e ancora don Titta, Innes, donna Julie, Minna, Pia, Tommaso, donna Clara in una storia che si fa cronaca del tempo e romanzo appassionato. Una narrazione emozionante a tratti magica per ambientazioni e cura dei dettagli che incide nell'animo del lettore sublimato da una scrittura che come per gli acquarelli di Bianca -che più hanno forza quando rinunciano al colore- dà il meglio di sé per veridicità e pathos quando rinuncia a ridondanza, ripetizioni, coloriture espressive. Il tratto della Masini come quello di Bianca è per certi versi un principio di sapere che nel tentativo di spiegare sentimenti, dare senso alle esperienze semplicemente conforta, placa, rigenera e predispone al futuro.
Quello di Bianca è un personaggio di un bellissimo impatto emotivo e facile immedesimazione.
"Quando si bacia non si pensa. Si bacia. E basta. Basta. Basta"

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