domenica 9 dicembre 2012

"Le parole lontane dal fuoco" di Tiffany Baker

"Ascolta, è importante: il sale mette in risalto quello che già c'è nella vita delle persone, come fa con il cibo. Fa risaltare i sapori dolci e quelli aspri, e quando le persone ignorano il suo messaggio, quando ignorano l'essenza del loro io, è allora che cominciano i problemi"
Claire Gilly lo sa bene. Ha ignorato se stessa, rinnegato il suo passato, le sue origini, la sua famiglia per troppo tempo. Ha quasi ucciso sua sorella Jo e non è neppure stata in grado di chiederle perdono, se mai l'ha odiata, ha lottato perchè le saline della famiglia Gilly finissero nelle mani di sciacalli, in quelle di suo marito Whit Turner, il nemico alla porta, senza saperlo, scegliendo di non vedere il male che le faceva, subendo il suo tradimento, il suo disprezzo.
Ma non si può tacitare la propria coscienza per sempre. Non si può vivere fingendosi quel che non si è. Non si può dimenticare l'amore vero né ignorare l'ostinata determinazione di chi, come la sfigurata e indomita Jo, ha tenuto in piedi le saline, la tradizione, sfidando il retaggio dei pregiudizi di un'intera comunità decisa a voltarle le spalle.
Non si può fuggire il passato. Mai. Bussa sempre alla porta e chiede conto di quel che non si è fatto.
A Prospect è tempo di falò, di tradizioni, del sale lanciato nel fuoco, nel colore della fiammata le donne Gilly da sempre leggono buoni o cattivi auspici.. ogni tanto il fuoco porta via segreti di famiglia inconfessabili. Del resto "il prezzo della felicità è la rinuncia" e alla volta, inspiegabilmente, quando tutto si crede perduto, la rinuncia paga: "Qual è secondo te, la linea di confine tra passione e socnsideratezza? Esiste? Voglio dire, c'è un modo per amare una persona senza esserne distrutti?" "Temo di no".

La Baker costruisce una trama potenzialmente originale ma ingarbugliata al punto da risultare a tratti ostica, il finale appare raffazzonato e urgente quasi si volesse chiudere lì la storia, senza ragionare il ravvedimento di Claire se mai giustificando il suo operato sin lì, lasciando in secondo piano la forte presenza di Jo. Pecca anche la scrittura, piatta, poco coinvolgente, impersonale. A dispetto del battage pubblictario, un tentativo sprecato.

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