venerdì 14 maggio 2010

"L'anima e il suo destino" di Vito Mancuso

Discusso e discutibile per la plausibilità delle tesi che presenta e dei dogmi che mette in discussione l'opera che ha fatto conoscere 'al grande pubblico' -se così si può dire- il teologo Vito Mancuso scava nel profondo del lettore spingendolo a leggere, rileggere, studiare finanche, con attenzione, il suo saggio così da interrogarsi, riflettere, se necessario riconsiderare le proprie convinzioni, ragioni. Ne viene fuori un'opera competente, per buona parte fruibile, ispirata -per restare in tema- da una grazia sottile percepita nell'accurata articolazione di ogni concetto.
"Ciò che salva è il bene, la giustizia interiore, la purezza del cuore, che sono la realizzazione pratica ed esistenziale dello spirito e della verità. L'uomo giusto non è colui che compie dei riti e crede qualcosa od osserva delle leggi, ma chi compie il bene per amore del bene, anzi colui che, ancora prima di compierlo, vive nel bene. Il bene non è qualcosa da fare, ma è una modalità di essere. E' ordine in quanto adeguazione di sè alla verità".
Un libro che ispira la condotta di vita.

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