domenica 23 maggio 2010

"La caccia al tesoro" di Andrea Camilleri

Nel commissariato di Vigata poco o nulla accade. Montalbano ha tempo per sfogliare in ufficio un giallo di Simenon e interrogarsi se sia opportuno o meno approfittare della calma piatta per raggiungere la fidanzata Lidia. Potrebbe capitare all'improvviso qualcosa e infatti.. due anziani fuori di testa minacciano e infine sparano sulla gente gridando loro di pentirsi. Degno di una sequenza di un poliziesco americano Montalbano sarà costretto a irrompere nell'abitazione dei due matti salvo provare timore e inquietudine alla vista degli orrori celati dalla casa. Sembra tutto finito e invece per Montalbano sarà l'inizio di un gioco forzato, una caccia al tesoro che sa tanto di provocazione, sfida al talento investigativo del commissario. Peccato che il gioco nasconda il delirio di un folle assassino e che Montalbano rischi di esserne l'ultima vittima sacrificale.
La nuova avventura di Montalbano si legge in poco più di 60 minuti, il lettore è rapito dal ritmo della narrazione, coinvolto nella caccia al tesoro (benchè sia presto palese l'identità dell'assassino), preso dai personaggi -Fazio, Augello, Gallo, Galluzzo, Catarella, etc.- ormai familiari, divertito da una serie di comici malintesi, un poco infastidito dalle continue 'sciarratine' con Lidia e timoroso dei continui dubbi del commissario sulla sua età.
Ma è la scrittura inconfondibilmente piacevole di Camilleri e questo basta.

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