Margherita arriva nella villa degli Ordelaffi come istitutrice. È estate e cerca una via di fuga dagli studi. Interessante l'esperienza, così crede. Affascinata dalla padrona di casa, la bella Alessandra, dalle gemelle, identiche, di cui dovrà prendersi cura, dalla grande villa, frutto del genio di un grande architetto. Eppure sin dalle prime ore, qualcosa la atterrisce, presenze. Visibili solo a lei, o frutto della fantasia malata di chi abita la casa. Margherita non sa a cosa credere, né a chi credere, troppe storie, racconti, versioni di una stessa verità, "loro", le presenze sono lì e reclamano attenzione.
Ma è poi vero?
Questa è solo una storia, quella che viene presentata, raccontata al lettore, la verità è da cercare altrove, al fondo delle nostre paure, delle nostre fragilità, più drammatica delle stesse presenze, è il 'loro' che abita la nostra mente, e travolge con l'inquietudine sottile del male.
Cotroneo affabula con una narrazione compiuta sin dalle prime pagine. È un magnifico esercizio di stile che occhieggia al romanzo gotico e per la crescente attesa, al feuilleton inglese di Wilkie Collins.
"Ma lo sguardo non è di questo mondo. È lo sguardo di chi conosce più cose in terra e in cielo di chiunque altro: di chi sa, di chi veramente sa".
Un romanzo intrigante, assolutamente da leggere.
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