domenica 6 giugno 2021

'La donna gelata' di Annie Ernaux


"Fra le numerosi ragioni per voler crescere c'era anche quella di avere il diritto di leggere tutti i libri".

Un paese di provincia nella Francia anni '40. Una bambina intelligente ma fuori dagli schemi, cresciuta nella drogheria bistrot dei genitori dove lei fa i conti e solleva casse di vino e lui cucina, spazza e serve. Tutto l'inverso della famiglia 'classica', dove lei sta in casa a cucinare e il papà lavora e torna a casa a rivendicare la cena e le pantofole accanto alla poltrona. 

È davvero così importante rassettare casa ogni giorno o ritagliarsi il tempo per leggere un libro o passeggiare? È la polvere sui mobili a pesare sul cuore o sapersi diversi in una società che ritaglia stereotipi e non figure vere? La scuola dalle suore, le ragazze tutte in tiro, liete di compiacere, sempre, così diverse da chi ama studiare per il piacere di farlo, per sete di conoscenza, per fuggire da una storia già scritta. Ribellarsi, vivere l'adolescenza alla scoperta dell'altro sesso, sorrisi rubati, paure, silenzi, omologazioni fuggite, derise e infine condivise fino all'università, alla necessità di trovare una propria realizzazione, in un tempo e in una società in cui tutto sembra già definito: lavorare, guardare la città dal finestrino del bagno per scoprire quello che agli altri sfugge, immagazzinare emozioni, archiviare ricordi, viaggiare in Europa, aprire la mente con lo studio, i confronti all'università, gli incontri e fuggire dal conformismo, dalla provincia, dagli sguardi giudicanti, salvo trovarsi invischiata in un matrimonio scambiato per esperienza, gioco, a un passo dalla laurea e ivi confinata in tutto quello che si era fuggito per una vita, l'uomo che pur illuminato, userà parole di biasimo per la cena mancata, il letto non rifatto, il bambino solo nel box, perché alla donna si chiede sempre e comunque la cura come elemento caratterizzante, prima di tutto, prima del lavoro, dei suoi stessi bisogni. E allora superare un concorso, riuscire ad insegnare e tenere tutto in piedi diventa una sfida e al tempo stesso una necessità. Eppure è lì che la donna si trova gelata, congelata, costretta in scelte forzate, in ruoli consegnati dal tempo, una impalcatura di convenzioni e conformismo che rischia di sgretolarsi all'ennesima frase infelice.

La Ernaux ci porta nel suo mondo, nella sua piccola provincia francese, bicchieri di vino, chiacchiere al bancone, il vestito della domenica, sogni, segreti, disillusioni. Un memoir autobiografico che sciorina descrizioni di interni familiari, case, volti sciupati dalla fatica e dal tempo, canzonette, letture proibite, studio, corriere perse e treni, balli, crinoline, polvere in controluce, rimproveri e risate.

Una narrativa vera, che sprofonda nei ricordi comuni e libera il cuore. 

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