mercoledì 22 aprile 2020

"L'erba delle notti" di Patrick Modiano


"Allora nella mente tutto si confonde: passato, presente, futuro come per un fenomeno di sovraimpressione".
Jean ha un taccuino nero. È la sua ancora per tenere saldi i ricordi. Confonde presente, passato. Secoli. Realtà, fantasia. E a poco serve il mestiere di scrittore. La memoria falla. 
Da ragazzo, su quel taccuino, annotava nomi: di strade, di negozi, di persone che conosceva, anche per caso. Incrociava storie di personaggi storici, poesie, alle parole delle persone comuni.
Tra queste, Dannie. Una ragazza, la sua ragazza, comparsa dal nulla, scomparsa nel nulla.
Di mezzo Parigi, un gruppo di uomini misteriosi, in apparenza studenti marocchini, contatti di Dannie all'università, loschi, di certo sospetti alla polizia che di li a breve chiederà conto a Jean di quelle frequentazioni.
Perché Dannie sembra appartenere a un non luogo. Identità diverse, silenzi, omissioni, appartamenti lasciati nella notte, chiavi di una villa di campagna. Libri recuperati furtivamente. Sempre tesa, lo sguardo che vaga, eppure un sorriso che quando fa breccia nel silenzio ripiana il cuore dall'orrore commesso.
Forse.
Ma qual è la verità su quei giorni lontani a Parigi? 
Jean.. "hai vissuto un breve periodo della tua vita in strane circostanze, in mezzo a persone altrettanto strane. E solo molto dopo puoi capire finalmente ciò che hai vissuto e chi erano davvero le persone attorno a te". 
Forse... "bisogna sempre accettare le persone che amiamo così come sono, e soprattutto non chiedere loro spiegazioni". 
Jean, Dannie, le passeggiate lungo la Senna, l'attesa della vita tra le dita che si sfiorano nel cuore della notte.


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