sabato 11 maggio 2013

"Maltempo" di Mariolina Venezia

"Perché a parlare dei massimi sistemi sono buoni tutti, ma quando c'è da rimetterci, anche poco, chi muove un dito contro il proprio interesse?"
Se lo chiede il pubblico ministero Imma Tataranni in quel di Matera.
Fisico piccolo e nervoso, seno generoso, sorriso tirato da iena ridens per i suoi detrattori, tanti, troppi in procura. Difficile starle dietro, intemperante e integerrima.
Se lo chiede al cospetto del cadavere di una giovane ragazza, Donata Miulli, rinvenuta nella scarpata di un piccolo paese. La stessa che qualche giorno prima le aveva scritto e poi cercata in ufficio, seguita per strada per raccontarle di uno scandalo che avrebbe coinvolto un uomo politico in corsa per la presidenza della regione, l'on.Martelli, e tanti notabili del posto, quei basilischi rei di accordi con i petrolieri che da tempo depredavano e abusavano della loro terra.
Perchè non aveva voluto credere a Donata? Perchè era stato più semplice tacciarla di protagonismo e non ascoltarla davvero? Perchè era giovane e bella? Perchè si era presentata come l'amante dell'onorevole? Perchè sembrava una ragazza determinata? O perchè la costringeva a confrontarsi ancora con i poteri forti?
Donata.. né l'intelligenza né la bellezza erano bastate a darle un'opportunità. Donata che si era innamorata forse dell'uomo sbagliato e che a dispetto dei viaggi e delle delusioni, dei no profusi senza ritegno, di impegno calpestato e compromessi negati, non aveva smesso di credere nei suoi sogni ed era tornata a casa, dalla sua famiglia, nella terra amata, perché "andarsene non è un privilegio come ci volevano far credere. E' una fregatura".
Cosa aveva scoperto Donata? Cosa c'era di vero nelle sue denunce? 
"Sono in ballo le concessioni dei petroli..." ricorda le sue parole Imma.
E ancora, perché qualcuno dice di averla vista in giro alcune ore dopo la sua morte? Che il suo fantasma, come credono certe masciare della zona, vaghi tra i calanchi in cerca di giustizia?
Le indagini, condotte come sempre in prima persona, tra una Roma romantica e caotica e i piccoli paesi sperduti nel nulla della Basilicata, sembrano girare a vuoto: troppe voci, coincidenze, accuse. Tutti attendono il passo falso della Tataranni eppure: "per esperienza, quando i fatti non quadravano, spesso la soluzione era in uno sguardo, in un sentimento più o meno irrazionale, in una modalità di pensiero. La variabile umana, in poche parole".
Uno sguardo, alcune parole.. "l'essenziale è invisibile agli occhi" o forse no. E allora un fantasma può raccontare l'odio di chi non può accettare la sconfitta, di chi è pronto a tutto, anche ad uccidere per non ammettere di aver sbagliato e ricominciare.. "e allora le cose, da male.. iniziarono ad andare peggio".

Paesaggi mozzafiato di una terra aspra e vera, un sentire comune di corpi e menti temprate dalla fatica fuse in una narrazione tagliente, autentica, ironica. Un personaggio, quello della Tataranni di diabolica affezione per il lettore, così ben caratterizzato da percepirlo come reale. Una storia di potenziale, drammatica, verità.

Nessun commento:

Posta un commento