domenica 3 marzo 2013

"L'assassinio di Rue Saint-Roch" di Alexandre Dumas

1832. Rue Saint-roch. Da un'abitazione al quarto piano giungono grida disperate. Vi abitano madame L'Espanaye e sua figlia Camille. I vicini accorrono ma bisogna attendere un gendarme per forzare il portone del fabbricato. Improvviso il silenzio. Quello che si presenta ai soccorritori è uno scenario di assoluta brutalità. Disordine estremo come fosse passata una furia.  Il corpo della giovane schiacciato su pel camino. Un fantoccio. Quello della madre sul selciato del cortile. Il capo quasi staccato. Porte sprangate dall'interno. Finestre chiuse. Alcuna fuga possibile. 
In apparenza insoluto, dell'atroce misfatto viene accusato il fattorino del banco incaricato di scortare a casa le donne con un ingente somma di denaro. Che sia davvero lui il colpevole?
No, vi è qualcuno che ritiene l'uomo una vittima innocente. 
Si chiama Edgar Allan Poe, un giovane americano da qualche giorno ospite dell'illustre romanziere Alexandre Dumas. Spinto a cercar la verità Poe verrà a capo dell'insolito mistero.
Vi pare di aver già sentito questa storia? Sapete già chi è l'assassino e come ha fatto ad entrare e uscire dall'appartamento senza lasciar traccia di sé?
Allora avrete letto I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe.
E qui si apre il mistero nel mistero.
Appare evidente che le due storie siano in tutto o quasi simili. Entrambi gli autori sono stati ispirati dallo stesso fatto di cronaca? O l'uno ha copiato l'altro? E chi? Ed è poi vero quel che Dumas scrive? Di aver ospitato o conosciuto Poe in quel di Parigi nel 1832? E se è davvero così perchè gli studiosi di Poe tacciono di un suo presunto viaggio in Europa?
Lo scritto è stato ritrovato nell'archivio di una biblioteca napoletana dal giornalista Ugo Cundari, prezioso reperto dacché del racconto di Dumas si conoscono solo poche altre copie originali. Pubblicato sul giornale italiano 'L'Indipendente' di cui lo stesso autore fu direttore dal 1860 al 1864 L'assassinio di Rue Saint-Roch può dirsi, come peraltro il suo gemello americano, il giallo per eccellenza. Fidando nell'appassionata ricerca del Cundari resta ora agli esperti spiegare le tante coincidenze che accomunano la scrittura dei due grandi autori: citazioni, riferimenti, nomi, ambientazioni comuni; al lettore il piacere di una tenzone letteraria che "ribalta una verità comunemente accettata secondo la quale è la realtà a creare la letteratura, mentre stavolta dimostra che è la letteratura a creare la realtà, a rinviare ad essa, con una potenza inaudita".

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