sabato 5 gennaio 2013

"Se ti abbraccio non aver paura" di Fulvio Ervas

"Ha degli occhi strani, aggiunge. Cosa vedi? le chiedo. Nuvole che corrono, risponde
A bordo di un'harley Davidson o di una vecchia jep, a piedi o in bicicletta, lungo un fiume o nel deserto, nel silenzio di una valle o frastornati dal cicaleccio infinito di una grande città. Divertente, ridicolo, pauroso, gioioso, doloroso, inaspettato, sconvolgente, entusiasmante come qualsiasi viaggio. Ecco l'on the road di un padre e un figlio per le Americhe. Franco e Andrea.
Un viaggio... "perché essere liberi non è solo respirare e avere un cuore che batte, non basta" tanto più se Andrea è un ragazzo autistico, dirompente, a suo modo totalizzante e Franco è un padre che ha bisogno di mandare all'aria tempi cadenzati, il certo dei pareri medici per il non detto della scoperta, del mondo fuori da toccare, da abbracciare come fa Andrea con la gente per strada; una prova comune per lasciarsi andare e vivere alla giornata, senza programmi certi se non la nuova meta da esplorare che comporti perdersi in una foresta o rischiare più e più volte l'arresto al confine.
Non è semplice per Franco... "alle volte è doloroso sentirsi ai margini, vorrei tanto trovare il varco che mi lasci passare attraverso quell'intreccio spinoso e sorprenderlo che gioca felice in una radura. Non sarebbe anche per me un bel luogo per riposare? Fatico ad accettare che ci sia un limite invalicabile. Che Andrea sia irragiungibile" ma è così.
Circa tre mesi di vagabondare incerto, emozioni nuove, esperienze travolgenti, piacevoli scoperte, inquietanti dilemmi. Amicizie, amori e turbamenti, sciamani e sciammannat di ogni età e nazionalitài, su tutti la bella Angelica, Jorge il ragazzino autistico che sorride benché la sua esistenza sia limitata alla baracca spersa nel nulla della foresta del Costarica e la benevola Joana: "Se ami te stessa ami la vita e la vita non ci lascia mai soli. Stanchi, a volte, ma mai soli".
E' tempo di tornare, riflettere, interrogarsi. Non sarà facile ma la strada è proiettatata nel domani, a indicarla come pollicino i pezzetti di carta di Andrea.


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