domenica 28 giugno 2020

"La straniera" di Claudia Durastanti

"La vita si seduce in silenzio, si ipnotizza, e tutto il resto è un fallimento".
Silenzio. 
Un ragazzo e una ragazza si conoscono in una Roma seducente e iconica. 
Ognuno darà una propria versione di quell'incontro. 
Entrambi affetti da sordità, entrambi decisi a fidare in se stessi per una vita che rifiuta alcuna forma di compromesso. 
Si ameranno con furore, gioia, stranezze, rinunce, incoscienza, tra arrivi e partenze: paesini della Basilicata, Roma, gli Stati Uniti. 
I figli saranno il segno della loro passione, e il legame con il mondo fuori. 
Un mondo a tratti feroce, vorticoso, diverso perché nulla è comune in una famiglia abituata a vivere oltre i limiti, le convenzioni, a metà tra provincia e metropoli, forti connotazioni familiari, estremo senso di libertà e ribellione. 
Un mondo di parole prestate, sentimenti accesi, vite in gioco. 
Rifugio e sfida. Soprattutto per la piccola di casa. Un mondo dove abbarbicarsi su un tetto a leggere e a volte vergognarsi di scenate e fughe o sfoggiare scarpe scintillanti. 
E sentirsi.. 
Straniera, fuori posto, un paradosso. Mille domande, sempre. 
Studiare, viaggiare, lavorare, guadagnare danaro, emanciparsi e interrogarsi comunque. Un senso di ostinazione e fragilità al tempo stesso. Le parole possono tutto, i sentimenti non esternati lasciano silenzi più penetranti di un suono mancato. 
Ci si interroga, si scava dentro, a tratti impietosi ma si costruisce, perché a dispetto del dolore, di una forma di autolesionismo dell'anima, guardando alla famiglia, al piccolo paese a cui tornare, a casa.. "quando tutto cade, indomito l'amore resta". 

Claudia Durastanti ha una scrittura spiazzante, intelligente, fortemente coinvolgente. Impossibile, leggendola, non avere voglia di colmare la distanza da casa al suo fianco, un tornare pregno di significati, un tornare all'infanzia comune, condizionante, piena di squassante vita. 

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