domenica 2 febbraio 2014

"Un uso qualunque di te" di Sara Rattaro

"A volte ci si accorge delle cose che ti fanno male solo quando è troppo tardi".
Un uomo corre in auto nel cuore della notte. La voce strozzata dalla paura basta appena a lasciare un messaggio sul telefono della donna che avrebbe dovuto trovare al suo fianco al risveglio e che invece non c'era, sua moglie Viola: "Sono in ospedale. Ti prego raggiungimi".
La donna abita un altro letto, dorme accanto ad un altro uomo. Non sa dire perché, da tempo capita e basta. Bugie, tante, a coprire un segreto che si porta dentro da molti anni e che irrompe nella notte buia dell'anima trascinandosi dietro i ricordi. 
"Nessuno può convincersi di stare bene se non si trova accanto a chi ama".
A quel tempo l'amore di Carlo non l'aveva difesa dall'incontro con Massimo, né l'aveva messa al riparo da se stessa, dai suoi bisogni, dai suoi sogni di ragazza. "Esistevo solo io, perché non esiste nulla di più egoista dell'amore".
Una gravidanza inattesa, la rinuncia a Massimo, la rabbia per essersi così esposta, la certezza dell'amore di Carlo. Anni di vita trascinata. Anni di silenzi. Poi il dramma di una vita spezzata, quella di sua figlia, forse per sempre. Un'ingiustizia che merita pegno sulla bilancia della vita che a lei ha dato e ora toglie.
"Pensai alla felicità. Forse non siamo destinati ad essere felici. Forse la gioia ha a che fare con un certo quantitativo di cose ottenute, una famiglia, dei figli, un marito che ti sta vicino e magari un buon lavoro. Forse essere felici dipende da quanto riusciamo a essere consapevoli di questo e quindi grati".
Viola ha poche ore per ripensare alla sua vita, solo un'occasione per riscattarsi agli occhi di suo marito, meritarsi la sua Luce, salvarla, emendare la sua colpa.
Poche ore per vivere davvero prima di un gesto di amore estremo.
La confessione di una donna, il coraggio straordinario di una madre.

"L'amore è una dipendenza".
Una storia che coglie impreparato il lettore, un personaggio femminile che si fatica ad amare semplicemente perché incapace di mostrarsi per quel che è davvero, una donna prigioniera delle sue colpe, delle sue paure, una fragilità che si fa forza e dirompente trascina il lettore in pagine di forte coinvolgimento emotivo. Impossibile non ritrovarsi nelle parole che rivolge alla figlia, un augurio speciale alla vita, o in quel suo accorato appello al marito "perdonami se non ti ho amato come avrei dovuto, ma solo a modo mio. Non smetterò mai di portarti con me".
E il lettore non smetterà mai di portare nel cuore il personaggio di Viola e la sua storia.
Impagabile descrizione dell'animo umano, folgorante la scrittura semplice ed emozionale della Rattaro.

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