lunedì 25 novembre 2013

"E così vorresti fare lo scrittore" di Giuseppe Culicchia

"Perché tranne pochissime eccezioni deceduti quando ormai erano ultracentenari, in genere gli scrittori non campano così a lungo da vedere con i propri occhi se e quanto durino i propri libri".
'E così vorresti fare lo scrittore'? Chiede Giuseppe Culicchia. Sì, forse, non solo.. eppure mascherato da manuale per lo scrittore esordiente la narrazione di Culicchia incasella in capitoli brevi e precisi, informazioni, dettagli sul mestiere dello scrivere, consigli, tecnicismi, boutade, sciorinando aneddoti, sfatando miti, il tutto ricaldando la propria esperienza tuttora in divenire da brillante promessa a solito stronzo fino al venerato maestro.
Da commesso in libreria a viaggiatore forzato per tour promozionali di provincia, da lettore ad autore, si dipana così un libro di facile e piacevolissima lettura che svela poco ai "grandi lettori" - brutta razza, a volte più snob degli stessi autori, al punto da meritare un pamphlet sulle loro stramberie- e regala perle di critica e autocritica sul delirante mondo dell'editoria. 
Libri come merce, tecniche di vendita da manager d'assalto, invidie e gelosie, schermaglie e piacionerie tra autori ma anche un amore sconfinato per la parola scritta, di più un appassionato quanto implicito invito alla resistenza dello scrivere, quasi un atto di ribellione in un tempo consumato dalla velocità dei nuovi media.
Bello come Culicchia riesca a 'scrivere dello scrivere' senza cedere alla pedanteria ma serbando irriverenza e ironia, lasciando intendere che pur se tra mille pagine scritte poche o alcuna merita futura gloria il pensarlo è un pensiero gentile.

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