domenica 31 gennaio 2010

Le perfezioni provvisorie

Cito una canzone, come fa solitamente l'avvocato Guido Guerrieri -il protagonista dei libri di Gianrico Carofiglio- per descrivere il senso di quest'ultima sua avventura.. "è tutto un attimo".. si consuma o si elabora o si assapora la felicità in un attimo appunto, poi essa fugge via. Così quello che percepiamo come perfetto si riduce a un qualcosa di necessariamente provvisorio, irriducibile, impossibile da riproporre.. così l'illusione dell'avvocato Guerrieri di aver superato l'addio della compagna, il trasloco nel nuovo studio, la sua stessa professione da sempre vista come scelta quasi per caso e invece a lui profondamente cara e perchè no la seduzione da parte della giovane Caterina, l'amicizia con la bella e tormentata Nadia che lo riporta al passato, agli attimi di 'perfezione provvisoria' costretti nelle pieghe del tempo. Verosimilmente invece in quest'ultima fatica letteraria dell'autore barese c'è poco di perfetto. Abbondano le citazioni, i rimandi continui alla vita passata del protagonista quasi a voler dare un senso forzato alle cose mentre intorno la trama -la scomparsa di una ragazza- si sfalda in un dipanarsi di storie poco originali e personaggi stereotipati. L'avvocato quarantenne si lascia sedurre e per certi versi usare come il Montalbano de 'La vampa d'agosto' mentre l'autore si arruffiana il pubblico con un elenco in stile revival anni '70 in tutto e per tutto simile al flashback della protagonista de 'Il sogno cattivo' dell'Aloja. Per riassumere.. le storie di Carofiglio, e in particolare quest'ultima, si consumano nel tempo della lettura, piacevoli ma non indimenticabili.

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