domenica 3 gennaio 2010

Come piante tra i sassi

Mariolina Venezia riesce a non deludere con il suo secondo romanzo riportandoci nella Basilicata più vera, radicata in un quotidiano di ottusità e affarismi a cui la protagonista, il sostituto procuratore Imma Tataranni non riesce ad abituarsi. Lei che ha dovuto faticare per guadagnarsi lavoro, famiglia, affetti, lei non bella, faticosamente sospesa su tacchi altissimi, avvillupata in abiti improbabili eppure temutissima, un mastino antipatico disposta a pestare i piedi per venire a capo della morte di un ventenne finito in chissà quali giri di tombaroli o forse peggio.. discariche abusive. Sullo sfondo dei Sassi, in mezzo a un territorio bellissimo che rischia di diventare ricettacolo di scorie nuclerari si dipana l'indagine di Imma, travolta dalle chiacchiere in procura, dai soliti provincialismi così caratterizanti l'italianità di qualsiasi regione -vedi il pranzo della domenica- a cui è impossibile rinunciare, dalle bizze di una figlia adolescente e l'angoscia dei tanti giovani senza più sogni. Un romanzo dolce e amaro con una protagonista a cui si finisce per affezionarsi. Un romanzo che affonda nel quotidiano più di quanto non si voglia ammettere. La bravura della Venezia sta proprio qui, nel tratteggiare personaggi e situazioni realistiche. E non da poco, la sua mano di sceneggiatrice (ad es. Don Matteo) si vede, eccome.

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