domenica 1 novembre 2009

Il diario perduto di Jane Austen

Ammetto la mia totale passione per la Austen. Sin da ragazzina mi tuffavo nelle sue storie, immedesimandomi nelle sue eroine, su tutte la mitica Elisabeth Bennet. Per questo ogni qual volta in libreria mi imbatto in una storia che si rifà alla Austen vado in brodo di giuggiole. Questa volta a cimentarsi con una parziale biografia dell'autrice inglese è Syrie James che accredita le sue fonti nel ritrovamento di lettere e scritti della Austen. Poco importa che nelle ultime pagine, ovviamente, lei stessa dichiari di aver inventato tutto o quasi, quel che di vero o verosimile c'è nel romanzo è la ricostruzione di quella che deve essere stata la vita di Jane Austen dopo la morte del padre. Tanto più che la James cerca di rispondere ad un interrogativo comune: come poteva parlare così bene di passioni, corteggiamento e innamoramento una donna che non aveva mai conosciuto l'amore? Ma è davvero stato così? E quanto della vita di ogni giorno ha ispirato i personaggi e le ambientazioni dei suoi famosi romanzi? Chi si celava davvero dietro il personaggio di Fitwilliam Darcy? Un libro che non dà risposte ma illumina i cuori di quanti amano la Austen e null'altro chiedeno se non di perdersi per un'ora o due nel suo mondo.
"Le donne povere non possono permettersi il lusso di scegliere, mia cara"
"La scelta è tutto quello che abbiamo. Se mai mi sposerò, sarà per amore. Un amore appassionato, profondo, vero, fondato sul rispetto, la stima, l'amicizia e l'affinità intellettuale. mai, mai per la sicurezza economica"

Nessun commento:

Posta un commento