sabato 1 maggio 2021

"L'arte di legare le persone" di Paolo Milone

 

"I matti sono nostri fratelli. La differenza tra noi e loro è un tiro di dadi riuscito bene -l'ultimo dopo un milione di uguali- per questo noi stiamo dall'altra parte della scrivania".

L'esperienza di uno psichiatra, quarant'anni di lavoro, molti in ospedale, vite passate, un'umanità che affolla reparti, corridoi, stanze: umori, silenzi, grida, dolori taciuti espressi da occhi umidi di lacrime o accesi di eccessi, follie, speranze, drammi, resistenze, assenze, la morte che ti cammina accanto, la rabbia silente o aggressiva, odori e pulsioni, passioni e paure, tutto estremo, forte, parole, di più, fiumi di parole che raccontano strazi, aspirazioni negate, visi esangui, sguardi languidi, un dolore che si fa violenza, che costringe, lega, tiene stretto corpi, infligge silenzi che abitano mondi altri, che pure raccontano di noi, della nostra fragilità, della nostra dolente esistenza, della ricerca di un modo per provare a stare al mondo.

"Non cercare la consapevolezza totale di esistere: ognuno vive nella nebbia più o meno fitta. Scegli il tuo posto sul pendio, e tira su la casa".

Brevi ritratti che ricordano volti e storie, così Milone come in un diario intimo, racconta la sua esperienza di psichiatria, malati, medici, infermieri, un mondo così forzatamente bollato come altro dal normale, e invece così sentitamente emozionale da toccare il cuore del lettore e non lasciare indifferenti.

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