sabato 20 marzo 2021

"Il libro dei nomi perduti" di Kristin Harmel

"Stelle e puntini sono i nomi perduti, nomi dei bambini che erano troppo piccoli per ricordare, nomi che fummo costretti a cancellare perché loro potessero sopravvivere. Speravo che un giorno a guerra finita avrei potuto aiutarli a reclamare la loro identità. Ma non siamo definiti dal nome che portiamo, dalla fede che pratichiamo. Adesso lo so. Ci definisce come persone quello che siamo nel cuore, chi scegliamo d'essere su questa terra".

Sono passati sessant'anni da quando Eva ha tenuto tra le mani per l'ultima volta un piccolo libro di preghiere che cela un codice segreto. Era nella biblioteca di una chiesa in un paesino francese. Era in fuga da Parigi con la madre, scampate ad un rastrellamento di ebrei che aveva ghermito l'amato padre. E celava il frutto di lavoro di mesi, decine e decine di nomi di bambini a cui aveva preparato nuovi documenti d'identità per fuggire in Svizzera, mentre l'Europa bruciava nel secondo conflitto mondiale e i tedeschi annientavano gli ebrei nei campi di sterminio. Eva aveva trovato un modo di sopravvivere, sentirsi utile, salvare vite per soffocare la perdita del padre scomparso chissà dove in un lager polacco, e aveva contraffatto documenti, ridato speranza agli occhi di bimbi innocenti ma non era bastato a tenere insieme la sua famiglia, a ritrovare Remy, l'uomo amato sfidando la morte, l'uomo con cui aveva condiviso il codice segreto del libro dei nomi perduti. L'aveva atteso giorni, mesi nella Parigi liberata sui gradini della biblioteca Mazarine, invano. Sessant'anni dopo, a Berlino, in un'altra biblioteca il libro era stato ritrovato e due persone lo reclamano, Eva e...
"Se muoio per la Francia non sarà una vita perduta, ma un Paese salvato. Rimpiangerò solo di aver pagato rinunciando alla possibilità di un futuro con te".
Romanzo storico interessante, il libro della Harmel racconta il dramma del secondo conflitto mondiale, la fuga disperata degli ebrei dalla Francia occupata dai nazisti, in particolare il tentativo disperato di mettere in salvo i bambini cancellando spesso del tutto le loro identità per garantirgli la sopravvivenza, l'occupazione capillare del paese, la fame, la lotta armata e l'incredibile lavoro dei falsari dei documenti, e la silenziosa disperata collaborazione di migliaia di cittadini che rischiarono ovunque la propria vita per salvare ebrei o dar rifugio, protezione agli uomini della resistenza.
Sullo sfondo, da collante, la storia di Eva e il suo amore per Remy, taciuto per sessant'anni tra le pagine di un libro, come la sua vera vita, ignota al figlio, negata per troppo tempo alla sua stessa coscienza che reclama alfine attenzione, cura, riconoscenza.
Una prosa leggera, un quadro storico preciso, una lettura piacevole.

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